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Cristina D’Avena: “Sigle cartoni? Un’etichetta mi ha ferita. Vorrei svelare cosa è successo a Licia”

Cristina D’Avena: “Sigle cartoni? Un’etichetta mi ha ferita. Vorrei svelare cosa è successo a Licia”. Cristina D’Avena sulle sigle dei cartoni e non solo, la cantante parla del suo passato rivelando come un’etichetta l’abbia fatta soffrire in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Di lei si contano 313 pubblicazioni e 743 brani e non si ferma certo qui perché è evidente che vorrebbe rimettersi in studio per un nuovo album di duetti con altri artisti famosi (i due pubblicati tra il 2017 e il 2018 hanno avuto vendite e download da record) anche se sui progetti futuri dice «top secret» e l’ultimo vinile uscirà il 21 ottobre.
«Essere considerata la cantante dei cartoni e quindi di Serie B mi dispiace e mi ha anche fatto soffrire, al tempo stesso dico che dopo quarant’anni canto ancora, quindi qualcosa di importante è stato fatto».

[…] Lei riesce a coinvolgere non solo chi è cresciuto con le sigle dei suoi cartoni ma anche nuovi fan. Si domanda il perché?
«Innanzitutto credo perché i mie cartoni animati vanno sempre di moda e sono continuamente rimessi in onda, poi su Youtube e altre piattaforme sono diffusissimi. Li guardano i genitori e i fratelli dei bambini di oggi che quindi si appassionano a un mondo che imparano a conoscere. L’intrattenimento di oggi su quel fronte è cambiato e portato a produzioni di altro tipo, ma il fascino che quei personaggi regalano è intatto. Sono reduce da alcuni eventi nei quali i più piccoli mi guardavano e cantavano come si canta ai concerti di Vasco Rossi».

Cristina D’Avena: “Sigle cartoni? Un’etichetta mi ha ferita”

Sono nati canali televisivi specializzati per bambini ma l’intrattenimento infantile quantomeno in tv sembra scomparso.
«Anche le case di produzione di adeguano ai tempi e sul fronte della trama e delle storie oggi i cartoni sono più sintetici perché si lavora di più su film d’animazione o serie anime. In passato invece c’erano vere e proprie sceneggiature e racconti, a volte un po’ tristi e duri ma sicuramente coinvolgenti per quelle fasce d’età. Ma come dico sempre bisogna valorizzare quello che ci fa stare bene e quando si intona la canzone dei Puffi si prova spensieratezza, allora forse il segreto è quello».

La «cantante dei cartoni». Definizione che l’ha ferita in passato?
«Sono sempre andata avanti e continuo a lavorare molto. Sto festeggiando i quarant’anni di carriera quindi posso dire che sono stata nel mio, non ho disturbato nessuno e ho coltivato il rapporto con il mio pubblico, che mi dimostra un affetto che provo a ricambiare con tanto impegno. Ero etichettata come la ragazzina delle canzoncine di serie B. E quando sentivo questa cosa, nonostante i dischi di platino e i vari riconoscimenti, mi dispiaceva tanto anche perché sono scritte da signori autori come Piero Cassano, Gianfranco Fasano, Massimiliano Pani, tanti maestri. Catalogare gli artisti non mi è mai piaciuto».

[…] «Kiss me Licia» rimane inoltre legato alla sua esperienza da attrice insieme a «Arriva Cristina». Non ha più avuto occasione di mettersi in gioco in quell’ambito?
«Mi sarebbe molto piaciuto e mi piacerebbe ancora adesso. Chissà. Sicuramente avrei voluto terminare la storia di “Kiss me Licia” per svelare dopo tanti anni cosa è successo. Tra l’altro non solo il cartone ma anche quel telefilm continua a essere spesso condiviso sui social network. Se Beautiful va avanti da così tanto tempo, perché Cristina o Licia non si possono riprendere per vedere che fanno adesso, dopo tanti anni?» .

Cristina D’Avena: “Vorrei svelare cosa è successo a Licia”

Instagram e altri social hanno rilanciato e in parte cambiato la sua immagine.
«Da parte mia è stata una cosa molto spontanea perché tra l’altro non sono nemmeno bravissima e mi affido agli altri. Instagram è forse il profilo che seguo più personalmente. Mi diverte molto e poi ho sempre trovato che questi canali siano un utilissimo strumento di lavoro per capire se i progetti ai quali si sta lavorando vengano apprezzati dal pubblico, il ritorno in tempo reale su come verrebbe accolto un lavoro è importantissimo».

Insieme a tanti momenti alti ci sono stati anche dispiaceri?
«Alti e bassi nella vita capitano a tutti, dal punto di vista professionale sono sempre stata molto attenta a mantenermi al passo con i tempi. Devo dire di essere stata fortunata».

Nel mondo dello spettacolo ci sono stati legami creati con alcuni artisti più importanti per lei?
«I duetti con 32 artisti sono stati bellissimi e molto coinvolgenti e spero che sia un’esperienza che si possa ripetere. A proposito della “cantante dei cartoni” per me è stata la dimostrazione che anche bravissimi colleghi mi hanno amato per quello che ho fatto nella mia carriera e questo mi ha reso molto felice».

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