Home » Francesca Reggiani: “Gigi Proietti scoppiò a ridere al mio provino. Fellini? Sono stata imbecille”
Spettacolo

Francesca Reggiani: “Gigi Proietti scoppiò a ridere al mio provino. Fellini? Sono stata imbecille”

Francesca Reggiani: “Gigi Proietti scoppiò a ridere al mio provino. Fellini? Sono stata imbecille”. Francesca Reggiani su Gigi Proietti e non solo, l’attrice comica e imitatrice romana, 63 anni, si racconta in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Francesca Reggiani, comica e imitatrice, è un vulcano di battute costruite in una lunga carriera («Sì, purtroppo ormai molto lunga…», scherza), iniziata con il diploma al Laboratorio di esercitazioni sceniche del mitico Gigi Proietti.
«Veramente, mi avevano tutti scoraggiato a presentarmi per entrare nella sua scuola, dicendo che era tanto difficile entrare, perché erano tanti gli aspiranti… Quando andai a fare il provino, come una cretina mi preparai pezzi ridondanti, tipo un brano dall’Antonio e Cleopatra, un altro dalla Pazza di Chaillot… sì, proprio ‘na pazza… E vedendo Gigi che, mentre mi ascoltava in platea, si sganasciava dalle risate, ero sbalordita, ho pensato: devo aver sbagliato tutto… Invece no, mi accolse… È stato un grande maestro d’ironia, sì, ma elegante. Non alzava mai la voce anche quando si incavolava e, addirittura, non sopportava vedere qualcuno di noi che masticasse una gomma: se ti beccava, te la faceva sputare… per rispetto al luogo sacro del teatro».

Pari opportunità, zero. E luoghi comuni su uomo e donna?
«Per esempio, quando si parla delle gioie della gravidanza, definendola il periodo più bello della vita di una donna. Io sono madre, ho una figlia, ma non è che nella gestazione me la sia spassata da morire… un paio di momenti meglio della gravidanza ce li ho avuti… E poi, sin da piccole, ci ripetono che l’amore è una cosa meravigliosa, dura per sempre. Per quanto mi riguarda, è stato un disastro quando scoprii una tresca tra il mio compagno di allora, oggi ex compagno, con una certa Rita».

Francesca Reggiani: “Fellini? Sono stata imbecille”

In che modo lo scoprì?
«Lui era nella doccia e io comincio a sentire una serie di “din din din” che provenivano dal suo cellulare. Non sono un’impicciona, non ho mai controllato nessuno, ma quella volta l’occhio mi scivola sull’apparecchio, ce l’avevo vicino vicino sul comodino… impossibile non vederlo, anche perché si illuminava a ogni din… Vedo una serie di messaggini, cuoricini, bacini inviati da una certa Rita. Così, quando lui esce dalla doccia, gli chiedo: mi puoi dire chi è questa Rita? Gli è venuto un colpo: mentre indossava l’accappatoio, stava fischiettando e il fischio gli è andato di traverso. Quando si è ripreso, mi chiede da “finto ingenuo”: hai detto Rita? E io ribatto: sì, Rita… Poi ho aggiunto la fatidica domanda che, in realtà, sarebbe meglio non fare mai..».

Quale?
«Questa tizia cos’ha più di me? E lui risponde: più di te niente, semmai ha 15 anni di meno».

Chi è la «Gatta morta» che recita in palcoscenico, il 14 marzo al Teatro Manzoni di Milano?
«Il “gattamortismo” è un esercizio importante e si deve imparare molto bene per poter conquistare la preda. Prima cosa, la donna non deve straparlare, perché per il maschio è fondamentale essere ascoltato, quindi devi far finta di pendere dalle sue labbra, come se lui fosse un Premio Nobel. E, quando lui sta parlando, puoi fare solo compiacenti esclamazioni, tipo: ah! uh! oh! Le consonanti non sono ammesse. Inoltre, se sei particolarmente brava, puoi anche aggiungere qualche parolina in francese: cheri, mon amour, senza però sbagliarti con “carrefour”, che è una catena di supermercati».

Francesca Reggiani: “Gigi Proietti scoppiò a ridere al mio provino”

Tanto teatro, tanta televisione con Serena Dandini, ma anche un’esperienza cinematografica con un altro maestro: Federico Fellini…
«Mi prese per una comparsata nel film E la nave va, poi per una parte un po’ più consistente nell’Intervista e, in questo caso, sono stata un’imbecille».

Perché?
«Federico arrivava presto la mattina, quando ero ancora al trucco, e scriveva lì per lì tutte le battute che dovevo dire su dei fogli di carta, che poi mi affidava… Sul set io li recitavo, poi li accartocciavo e li buttavo: se mi fossi tenuta tutti quei testi, scritti di suo pugno, avrei potuto pubblicarli, sarebbe stato bellissimo! Io, una autentica cretina».

La sua imitazione tra le più riuscite?
«Sabrina Ferilli, perché è proprio lei che ha presa sul pubblico… la amano spudoratamente. Oltretutto l’ironia di Sabrina è eccezionale e una delle sue battute che, in questo periodo, riprendo spesso è quando dice: c’ho sempre avuto er core a sinistra, ma vorrei dì al Pd de non litiga’, perché se può perde’ benissimo pure andando d’accordo!».

Però lei ha fatto un’imitazione molto ben riuscita di Giorgia Meloni, molto prima della vittoria alle elezioni…
«E nei primi tempi l’ho associata all’imitazione di Maria Elena Boschi, all’epoca ministro, poi con Concita De Gregorio: la comicità, infatti, si fa sugli estremi, e più distanti di queste due da Giorgia, non ce ne sono… La Boschi toscana, la Meloni romana; la De Gregorio raffinata dei quartieri alti, la Meloni della Garbatella».

Seguici anche su Facebook. Clicca qui

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com