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Lorella Cuccarini: “Maria De Filippi? Mi colpisce un aspetto. La mia vita è cambiata da autunno 2020”

Lorella Cuccarini: “Maria De Filippi? Mi colpisce un aspetto. La mia vita è cambiata da autunno 2020”. Lorella Cuccarini su Maria De Filippi e non solo, la conduttrice parla, tra le altre cose anche della sua esperienza ad Amici in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Lorella, è cambiata la sua vita da quell’autunno del 2020?
«Sì, in meglio! Anche se ci sono stati dei cambiamenti, è stato un crescendo continuo, mi sono calata perfettamente nel ruolo e mi piace sempre di più. Mi appassiona il rapporto con i ragazzi ed è bellissimo anche il fatto di avere vinto una sfida, perché quando sono arrivata nessuno mi aveva mai visto in un ruolo di questo tipo ed era un punto interrogativo innanzitutto per il pubblico storico di “Amici”».

Si sente più a suo agio nei panni di insegnante di canto o di ballo?
«La verità è che mi sento sempre a mio agio in questo programma, sono in una situazione in cui mi viene voglia di dire la mia su alcune sfide di ballo, perché la danza è nella mia natura. Ma essere passata al canto mi consente di lavorare in modo diverso con i ragazzi, sono progetti che vanno al di là della tecnica e della bravura, è un lavoro se vogliamo più completo. Si spera che finito il programma possano camminare con le loro gambe. È molto sfidante».

Si aspettava di essere chiamata per la terza volta da Maria De Filippi?
«Un po’ sì. Erano stati talmente positivi e grandi i risultati dell’edizione scorsa, che non ci ho neanche pensato, è avvenuto tutto in modo naturale».

Che rapporto ha con Maria?
«Lei è vicina a tutti, è una donna che non lascia nulla al caso. Anche se la vedi poco, perché ha tanti impegni, riesce a esserci sempre. Con me è molto attenta, mi sta vicina. Riesce a leggere anche i silenzi, mi colpisce molto quando questo accade con i ragazzi, in puntata ha mille occhi e riesce a cogliere quello che succede lontano dal palco, dove invece noi focalizziamo la nostra attenzione».

Lorella Cuccarini: “Maria De Filippi? Mi colpisce un aspetto”

Parliamo dei suoi allievi: Cricca, Niveo e NDG. Come mai nessuno si fa chiamare per nome e cognome?
«Non lo so! Forse perché alcune volte i nomi sono banali oppure nascono da nomignoli come Cricca, che è il modo in cui lo chiamano gli amici. Niveo si chiama così per i capelli bianchi che ha fin da quando era piccolo. NDG invece è l’abbreviazione di Nicolò di Girolamo. Io avrei potuto chiamarmi LC! Pippo Baudo all’inizio mi disse che il mio nome era troppo lungo e di trovare un diminutivo. Ne hanno tirati fuori diversi, ma poi ha pensato al successo di Gina Lollobrigida ed è rimasto Lorella Cuccarini».

Qual è la caratteristica che più ama in ciascuno dei sui tre allievi?
«Di Cricca mi piace la vocalità, ha una voce cristallina e grande tecnica. Può cantare qualsiasi cosa. Deve lavorare sull’interpretazione e tirare fuori le sue emozioni, anche quelle più “scure”. Tende a non far vedere i momenti bui e invece vorrei che li tirasse fuori perché mostrano la sua umanità. Di NDG mi piace lo stile e la grinta sul palco. Ma è molto insicuro e ha bisogno sempre di conferme. Quando crede in se stesso è una bomba. Niveo è la quota “indie” del gruppo, mi piace la sua vocalità, molto bambina ma peculiare. È un timido, sembra sempre il ragazzo che deve essere interrogato in fisica senza avere studiato. Vocalmente è molto interessante, ma bisogna fare un bel lavoro per tirare fuori il carattere».

[…] L’anno scorso ha preso il posto di Arisa, com’è stato ritrovarla?
«Molto bello, le “Cuccarisa” del primo anno mi piacevano molto, ma purtroppo non potremo più essere nella stessa squadra al Serale. Lei è una persona molto dolce, a volte è difficile dirle che non sei d’accordo con lei perché ci rimane male. Ci vuole tatto quando le parli».

Cosa si augura per quest’anno?
«La classe promette molto bene, è equilibrata tra canto e ballo. Spero sia un’edizione come la scorsa, in cui in finale arriveranno dei ragazzi molto amati e con grandi soddisfazioni e opportunità. La cosa fondamentale è che questa non sia soltanto un’esperienza di vita, ma la porta per trovare il proprio spazio nel mondo lavorativo».

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