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Cronaca

Samarate, 29enne compie furti in paese: l’appello e le scuse social della mamma

Samarate, 29enne compie furti in paese: l’appello e le scuse social della mamma. Succede in provincia di Varese, in particolare a Samarate. Qui un giovane di 29 anni con problemi psichici e di tossicodipendenza, compie piccoli furti (due solo negli ultimi 20 giorni, principalmente nelle auto) che scatenano la rabbia dei suoi concittadini. Così sua mamma chiede pubblicamente scusa con un lungo post affidato al gruppo Facebook locale.

La donna, protagonista suo malgrado della vicenda, è intervenuta nell’acceso dibattito innescato sui social dalla condotta di uno dei suoi tre figli. Di fronte a molti che invocano interventi delle istituzioni – qualcuno addirittura minacciando di usare le maniere forti – perché esasperati dalla condotta del ragazzo, la donna scrive: “Comprendo i vostri sfoghi e probabilmente la penserei come voi, se non sapessi tante cose. Dai commenti leggo tanta leggerezza nel giudicare, ma io da madre soffro e ogni giorno penso al peggio che possa succedere a mio figlio”, si legge nello sfogo postato sulla ‘Bacheca civica di Samarate’.

Il 29enne soffre di un disturbo bipolare e la madre spiega come abbia “mosso mari e monti per aiutarlo, interpellando ogni ente competente già da quando aveva 14 anni. Speravo mi tendessero una mano inserendolo in una comunità o aiutandolo in qualche modo, ma l’hanno fatto arrivare alla maggiore età senza fare nessuna azione concreta“.

L’amministratore del gruppo Facebook, Eliseo Sanfelice, sottolinea che “il caso del ragazzo purtroppo è irrisolto da anni e tenere tutto nascosto non serve a nulla. I messaggi offensivi e quelli di solidarietà rendono visibile la sua fragilità e il suo bisogno d’aiuto e per noi di Samarate evidenziano un disagio non più rimandabile”.

Samarate, 29enne compie furti in paese: la mamma chiede scusa via social

La madre lo definisce “estremamente sensibile e allo stesso tempo ribelle, decisamente un ragazzo impegnativo . Assistenti sociali, tutela del tribunale dei minori, Sert e chi più ne ha più ne metta. Non ho lasciato nulla di intentato perché per un figlio si dà la vita, ma ora è maggiorenne“, prosegue il post ripreso da Repubblica.

La donna ripercorre la propria storia, raccontando di essersi “trovata da sola a crescere due figli lavorando otto ore al giorno, pagando l’affitto e senza il mantenimento che sarebbe dovuto arrivare”. Attualmente si stanno interessando della situazione della famiglia sia il sindaco di Samarate, Enrico Puricelli, sia la vicesindaca e assessora ai Servizi sociali, Nicoletta Alampi.

“Se li avessi avuti accanto quando il ragazzo era minorenne, la situazione non sarebbe degenerata in questa maniera”, commenta la donna, ringraziandoli pubblicamente perché “si stanno prodigando per aiutarlo, anche se hanno le mani legate dalla burocrazia e da leggi che non aiutano ulteriormente”. Il sindaco si limita a commentare che “il ragazzo merita più rispetto da tutti, anche dai media”.

Nel frattempo, chi gli è più vicino chiede di comprendere che “sono una madre in lacrime tutti i giorni, solo una madre può capire fino in fondo” e spiega: “Non cerco compassione, ma comprensione”. Un appello già accolto da molti abitanti di Samarate, a cominciare dall’amministratore del gruppo Facebook a cui la donna si è rivolta, secondo cui non serve “la gogna mediatica, ma la consapevolezza del problema”. La madre del 29enne conclude con parole tanto semplici quanto sentite: “Grazie e chiedo scusa a tutti per mio figlio”.

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