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Massimo Ranieri: “La voce che hai dentro? Invidio un aspetto di Michele. Cantanti di oggi durano tre mesi, non fai in tempo a seguire”

Massimo Ranieri: “La voce che hai dentro? Invidio un aspetto di Michele. Cantanti di oggi durano tre mesi, non fai in tempo a seguire”. Massimo Ranieri su ‘La voce che hai dentro’, il cantante napoletano torna a recitare dopo quasi vent’anni nei panni di un discografico nella fiction di Canale 5. Ne parla in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Che effetto le ha fatto il set tv?
«Tutto mi è sembrato più veloce. Mai girate tante scene in un solo giorno, la lavorazione è più “compressa”. Un po’ di fatica in più, ma è stata una esperienza gradevole perché ero circondato da professionisti di talento e il risultato è un prodotto di qualità cinematografica. Non avevo lavorato mai insieme con Maria Pia Calzone: è bravissima e molto simpatica».

[…] Ci racconti il suo personaggio.
«Michele Ferrara è un ex cantante di successo e un produttore discografico che dopo aver scontato dieci anni di carcere per l’uccisione del padre esce di prigione. E lui, che si è sempre proclamato innocente, dovrà ricucire il rapporto con la moglie (Maria Pia Calzone, ndr) e i tre figli che sono intenzionati a vendere l’etichetta musicale di famiglia, la Parthenope. Ma Michele cercherà un modo per salvarla».

Come farà?
«Una sera in un locale di Napoli è attratto dalla voce di una rapper che si chiama Regina (interpretata da Carola Moccia, in arte La Niña, ndr). Quando capisce che è un’artista con delle potenzialità decide di puntare su di lei per risollevare le sorti della Parthenope. E per la ragazza diventa come un padre».

Massimo Ranieri: “La voce che hai dentro? Invidio un aspetto di Michele”

C’è una caratteristica che invidia al suo Michele Ferrara?
«Il lato familiare che purtroppo mi è mancato, dato che sono andato via di casa per trasferirmi a Roma a 17 anni».

Ma se dovesse veramente calarsi nei panni di un produttore discografico, fra i tanti giovani artisti che ha incrociato anche a Sanremo, oggi su chi scommetterebbe?
«Lo confesso, sono all’antica. Colpa mia. Mea culpa, mea maxima culpa. Molti di loro non li capisco. Anzi, non faccio in tempo a seguire una Pasqualina, che è l’ora di Franceschina: ormai durano due o tre mesi, e non puoi formarti un giudizio perché spariscono subito».

In pochi arriveranno a una carriera lunga come la sua. Lei riempie i teatri con il tour “Tutti i sogni ancora in volo” che andrà avanti fino al 27 febbraio del 2024. Cosa scopre di sé, tappa dopo tappa?
«Ogni sera il pubblico è diverso: quando ti aspetti un applauso o una risata in un punto preciso dello show, improvvisamente può calare il silenzio. Questa è una bella palestra, perché impari a non avere mai zone di conforto».

 

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