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Molestata per un anno su internet: adolescente scopre che la ‘bulla’ anonima era sua madre

Molestata per un anno su internet: adolescente scopre che la ‘bulla’ anonima era sua madre. Una ragazza molestata per un anno su internet scopre che in realtà la ‘bulla’ anonima era sua madre. È successo a Mt. Pleasant, nello Stato americano del Michigan. La ragazza ha iniziato a ricevere odio online attraverso messaggi di ogni genere, ma non avrebbe mai potuto immaginare chi fosse il colpevole.

La donna, 42 anni, è stata accusata nel dicembre 2022 a seguito di un’indagine durata un anno. A far partire l’inchiesta sono state le scuole di Beal City a seguito di una segnalazione per un caso di cyberbullismo. Le vittime delle molestie erano una minore e il suo fidanzato. La relazione pare non fosse gradita alla donna che ha iniziato a perseguitare la figlia. Nello stesso tempo, all’inizio del 2021, è partita un’indagine interna alla scuola, dove la stalker lavorava come allenatrice di basket femminile.

I messaggi arrivavano puntualmente incidenti sono infatti fuori dal cortile della scuola e senza l’uso di dispositivi scolastici. Per questo i funzionari distrettuali non avevano più risorse per rintracciare il colpevole. Poi a dicembre dello stesso anno il distretto ha chiesto l’assistenza delle forze dell’ordine ed è stata coinvolta anche la divisione criminalità informatica dell’FBI.

L’agenzia federale è riuscita a bloccare gli indirizzi IP utilizzati per inviare i messaggi e presto si è accorta che erano collegati alla 42enne. La madre utilizzava reti private virtuali (VPN) per nascondere la sua posizione, facendo addirittura sembrare che i messaggi provenissero da aree in cui si trovavano altri adolescenti.

Inviati centinaia di messaggi

L’ufficio del pubblico ministero ha compilato 349 pagine di messaggi di testo e social media molesti, che utilizzavano slang e abbreviazioni per cercare di far sembrare che i messaggi provenissero da un altro adolescente. Dopo essere stata rintracciata, la donna è stata affrontata e, secondo quanto riportano i media americani, ha confessato tutto.

La donna è stata accusata di due capi d’imputazione di stalking nei confronti di un minore, di due capi d’imputazione di utilizzo di un computer per commettere un crimine e di un capo d’imputazione di ostruzione alla giustizia. Quest’ultima accusa sostiene che la madre abbia tentato di incastrare un altro minorenne per le sue azioni durante le indagini.

Così lo scorso aprile un magistrato del Michigan ha chiesto per l’imputata una condanna da 19 mesi a cinque anni di prigione per aver perseguitato un minore. La donna si è dichiarata colpevole dell’accusa di stalking e, in cambio, il procuratore della contea ha ritirato le tre accuse aggiuntive.

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