Umiliano e maltrattano il figlio gay per costringerlo a diventare etero: genitori condannati. Umiliano e maltrattano il figlio gay per costringerlo a diventare etero. Per questo motivo due genitori hanno patteggiato una pena di 2 anni per il padre, e un anno e 4 mesi per la madre. È successo a Torino, dove la coppia, che non accettava l’orientamento sessuale del figlio, hanno fatto vivere al ragazzo un vero e proprio incubo. Le ‘punizioni’ andavano da corse nel cuore della notte, a umiliazioni davanti a tutta la famiglia, finanche con un tentativo di fargli avere un rapporto sessuale con una ragazza, oltre a una terapia d’urto dallo psicologo.
Tutto è iniziato ad agosto 2020, quando il padre ha letto di nascosto il diario del ragazzo, allora 14enne, scoprendo così la sua omosessualità. Una scoperta che lo aveva mandato su tutte le furie. Da quel giorno, infatti, la vita del ragazzo si è trasformata in un incubo perché il genitore si era messo in testa di “correggerlo” a suon di divieti e punizioni. Ad esempio, il divieto di radersi per acquisire una maggiore virilità, l’obbligo di correre di notte come un militare, abbassare i pantaloni per mostrare i genitali e leggere ad alta voce le pagine del diario in cui confessava di essere gay, amante della moda e del disegno, davanti a tutta la famiglia.
Inoltre, l’uomo aveva ottenuto le credenziali dei profili social del figlio per controllare i suoi contatti e le sue frequentazioni. Come estrema misura, aveva cercato l’aiuto di uno psicologo, il quale aveva rifiutato di trattare il ragazzo, spiegando ai genitori che l’omosessualità non è una malattia. Insoddisfatto, nel gennaio 2021, aveva imposto all’adolescente un ultimatum: dimostrare entro un mese di aver avuto rapporti con una ragazza. Le cose sono andate avanti così finché il ragazzo ha deciso di sporgere denuncia e allontanarsi dalla sua famiglia.
La condanna
La decisione è arrivata quando l’adolescente ha consultato lo psicologo della scuola, il quale ha prontamente avvisato le autorità. I genitori sono stati portati in tribunale per le continue violenze, e il giovane, avvicinandosi al compimento dei 18 anni, è stato separato dalla famiglia, unico modo per recuperare un minimo di serenità. Nel patteggiamento, il padre, responsabile dei comportamenti più gravi, ha accettato una condanna di due anni, mentre la madre, non opponendosi al marito e senza difendere il figlio, ha ottenuto un anno e 4 mesi.
I due genitori parteciperanno a un percorso psicologico e riparativo presso una struttura autorizzata, con la possibilità di ottenere la condizionale in caso di successo. Nel frattempo, hanno risarcito il giovane, che continua a vivere lontano dalla casa familiare. I due sono stati rinviati a giudizio a ottobre 2023 per gli decine di episodi di maltrattamenti ai danni del figlio.
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