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Luisa Ranieri: “Lolita coi tacchi sulla sabbia, che dolore! Io napoletana “doc”ma Bari mi fa sentire a casa”

Luisa Ranieri: “Lolita coi tacchi sulla sabbia, che dolore! Io napoletana “doc”ma Bari mi fa sentire a casa”. Luisa Ranieri su Lolita Lobosco, e non solo, l’attrice napoletana, 50 anni, parla della terza stagione della fiction che da lunedì 4 marzo su Raiuno la vede ancora protagonista nei panni del vicequestore di Bari, in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Luisa, nella prima stagione Lolita era una combattente, nella seconda si addolcisce. E nella terza?
«C’è sempre una donna che fa i conti con il tempo che passa, sta maturando. Dopo che ha arrestato i mandanti dell’omicidio del padre, la troviamo all’inizio addolorata, ma poi piano piano fa pace con una parte del suo passato e va oltre».

Per trasformarsi in lei le basta indossare i tacchi o guidare la Bianchina?
«Quest’anno avevo una grande paura di non saperla più fare. Ogni volta che inizio un lavoro mi chiedo se sarò capace. Invece alla fine, magicamente, la Bianchina, più delle scarpe, con quella guida sportiva e un po’ arrogante mi ha dato subito la dimensione del personaggio».

[…] Nella prima scena la vediamo camminare con i tacchi a spillo sulla sabbia. Come ha fatto a non sprofondare?
«Mi sono inventata una camminata sulle punte. Sapesse i dolori ai polpacci a fine giornata!».

[…] Nella vita lei è una persona che si butta?
«Sì, e senza usare il freno a mano. Qualche volta ne ho pagato le conseguenze e ho avuto delle delusioni, ma mi sono sempre fidata dell’intuito e ho sbagliato di rado».

[…] Capitolo amore. Nella nuova stagione arriva un uomo affascinante, interpretato da Daniele Pecci, a farle battere il cuore. Sarà la volta buona?
«Lolita non è sfortunata, è una donna che si basta. Nonostante abbia avuto un rapporto conflittuale con il maschile, resta aperta e curiosa. Alla fine non è veramente disposta a sacrificarsi e a mettere la vita di un uomo davanti alla sua. Preferisce avere una persona accanto ma non l’ha ancora trovata. Non ambisce al matrimonio o a una relazione perfetta. Le piace il gioco della seduzione anche se poi magari finisce lì».

[…] Dopo tre anni in Puglia si sente un po’ una barese d’adozione?
«Sono napoletana “doc” e un poco romana, visto che vivo nella capitale da 25 anni. Ma Bari mi fa sentire a casa, forse perché è simile alla mia città e i baresi assomigliano tanto ai napoletani».

Lolita dice: «Vivere il momento è tutto ciò che conta, è l’unico modo per essere felici». Condivide?
«Sì, penso che la felicità sia fatta di attimi, non appartiene alle cose materiali. La felicità è qualcosa di piccolo, è saper assaporare la vita».

Il 16 dicembre ha tagliato il traguardo dei 50 anni. Ha fatto un bilancio?
«In realtà non li sento, ovviamente fanno impressione, ma non è cambiato molto. La differenza secondo me la senti più tra i 30 e i 50. Voglio godermi l’attimo e non pensarci, è una strada segnata per tutti, non va dato peso all’età ma a come stai vivendo. Io sono più serena ora rispetto a quando avevo 30 anni. Anzi, se potessi resterei altri dieci anni in questi 50!».

[…] I suoi sogni da bambina li ha realizzati?
«Non volevo fare l’attrice, ho iniziato a recitare all’università perché ero molto timida. Il teatro è stato terapeutico. Da giovane sognavo di fare il magistrato o l’avvocato penalista. Mi piaceva molto la cronaca nera. Avevo un forte senso della giustizia, avevo grandi passioni e ideali, ma il magistrato non sarebbe mai stato il mio mestiere».

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