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Chiara Martegiani: “Antonia mi ha aiutato a superare una crisi. Matrimonio con Valerio Mastandrea? Forse tra 10 anni”

Chiara Martegiani: “Antonia mi ha aiutato a superare una crisi. Matrimonio con Valerio Mastandrea? Forse tra 10 anni”. Chiara Martegiani su Antonia, il compagno Valerio Mastandrea, e non solo. L’attrice riminese, 36 anni, parla della sua prima serie in onda su Prime Video, in una intervista rilasciata a ‘Vanity Fair’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Ha detto che l’idea della serie è nata da un suo momento di crisi: a cosa era legato?
«A una ricerca di identità. A trent’anni non sapevo cosa volevo, il mio lavoro non era stabile e non sapevo neanche se avrei continuato a fare l’attrice. Le persone intorno a me, inclusi i miei migliori amici, stavano iniziando a cambiare vita, chi avendo un figlio e chi sposandosi. Questo mi ha portata a chiedermi che cosa volessi e se dovessi sbrigarmi per fare certe cose. Allora ho pensato che fosse interessante raccontare una donna di 30 anni in crisi perché è una fase della vita che non viene mai raccontata ma che per noi donne è fondamentale».

E mentre scriveva la serie le è stata diagnosticata l’endometriosi.
«A quel punto è stato inevitabile farla avere anche al personaggio sia perché di questa malattia se ne parla pochissimo e potevamo raccontare quanto sia invalidante nella vita di tutti i giorni, e sia perché l’endometriosi sarebbe potuta essere per il personaggio un’occasione per crescere e fare uno scatto importante».

Questo scatto lo ha avuto anche lei dopo la diagnosi?
«Sì. Dopo essere ricorsa all’ironia per affrontare il trauma ci ho dovuto fare i conti per davvero e sono andata in terapia: da quel momento in avanti ho fatto un percorso, ho cercato un figlio, è arrivato e mi sono stabilizzata».

Chiara Martegiani: “Antonia mi ha aiutato a superare una crisi”

Il ginecologo le ha detto senza troppo tatto che avrebbe dovuto sbrigarsi ad avere un figlio altrimenti non ce l’avrebbe fatta. Reazione a quella sentenza?
«Spaesamento, perché dovevo sbrigarmi e dovevo capire se il mio compagno fosse pronto in quel momento della sua vita ad avere un figlio. Mi sono sentita persa, congelata».

A cosa si è aggrappata in quel momento?
«Alla serie. L’idea di trasformare questa crisi in qualcosa di concreto nel mio lavoro mi ha aiutata ad affrontarla, senza contare il ruolo decisivo della terapia, che è stata fondamentale».

[…] Parliamo della primissima vita: quella di campionessa d’equitazione.
«Sono andata a cavallo per tanti anni e, dai 10 fino ai 20 anni, ho fatto tre campionati europei: la mia vita era tutta improntata a quello».

[…] Anche in Antonia, così come in Ride, il film diretto da Valerio Mastandrea nel quale lei ha interpretato la protagonista, è sempre presente un dolore di fondo che si fa fatica ad affrontare. Vale anche per lei?
«Per affrontare la morte di mio padre ho fatto un po’ come Antonia. Sono scappata a Los Angeles a 21 anni con la scusa di imparare l’inglese. Era una fuga: a un certo punto sono dovuta tornare e sono stata costretta ad affrontare quello che avevo lasciato. Ancora adesso mi capita di proteggermi dal dolore perché, dopo aver affrontato un forte scossone, è inevitabile che qualche armatura te la metti, ma devo dire che da quando sono diventata madre sono riuscita ad aprirmi molto di più alle emozioni».

Chiara Martegiani: “Matrimonio con Valerio Mastandrea? Forse tra 10 anni”

Che mamma pensa di essere?
«Ho vissuto la maternità benissimo perché l’ho cercata, quindi posso dire di essermi divertita. Per il resto, è ovvio che sia qualcosa che ti mette a dura prova. All’inizio ti fai mille domande e ti chiedi se stai sbagliando qualcosa, però di base sono una che va abbastanza dritta e che non si fa troppe paranoie. Forse nella vita avrei potuto fare molti più figli se solo avessi iniziato prima, ma vabbè».

Valerio la aiuta nella gestione di Ercole?
«Sì, anche se dice di essere vecchio. Scherzi a parte è un papà a cui piace giocare e che ha poca pazienza. Io, invece, sono il suo opposto: ho scoperto di avere delle grandi risorse che non credevo di avere».

[…] Di cosa ha paura?
«Di ammalarmi. Ho un figlio, ho perso papà per questo, e penso che sia questo il motivo per cui cerco di godermi tutto e di vivere sempre a tremila. Spesso mi dicono che non mi basta mai niente, ma non è che non mi basta, è che oggi va così e domani non lo sappiamo. Voglio mangiare la vita».

[…] Cosa risponde a chi le chiede se si sposerà o meno?
«Che nostro figlio ci legherà per sempre e che, magari, potrei sposarmi tra dieci anni per consolidare il fatto che stiamo insieme da tanto tempo, per festeggiare una sorta di traguardo. Per il resto, dell’idea di sposarmi non me ne frega niente».

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