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Allergie al cibo, farmaco per l’asma aumenta una tolleranza: la scoperta

Allergie al cibo, farmaco per l’asma aumenta una tolleranza: la scoperta. Nuova arma contro le allergie al cibo, un farmaco per l’asma aumenta la tolleranza agli allergeni. È quanto emerge da uno studio del New England Journal of Medicine, che segna un importante passo avanti nella protezione contro le allergie gravi. I ricercatori hanno scoperto che Omalizumab ha ridotto la frequenza di reazioni gravi nei partecipanti allergici a più alimenti, per lo più bambini di età compresa tra uno e 17 anni.

Dopo un ciclo di quattro mesi con il farmaco, due terzi dei soggetti coinvolti hanno potuto consumare una dose di proteine ​​di arachidi equivalente a due o tre noccioline, rispetto ad appena il 7% dei partecipanti che hanno assunto un placebo. Quindi, con la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato l’uso di omalizumab per la riduzione delle reazioni allergiche nel febbraio 2024.

Omalizumab, venduto con il marchio Xolair, è stato approvato per la prima volta dalla FDA nel 2003 come trattamento per l’asma volto a migliorare l’asma moderato e grave. Da allora è stato approvato sia in Europa che in America come trattamento per l’orticaria e i polipi nasali, rivestimento infiammato del naso e dei seni. Il farmaco viene somministrato tramite iniezione ogni due o quattro settimane e prende di mira un anticorpo specifico chiamato IgE.

Il ruolo delle IgE

Le IgE vengono prodotte quando il sistema immunitario percepisce una determinata proteina come una minaccia. Ma quando qualcuno è allergico a una proteina, l’anticorpo può causare un’infiammazione non necessaria, che porta alle reazioni che vediamo esternamente. Attaccando l’anticorpo, omalizumab può proteggere da infiammazioni non necessarie e shock anafilattico.

Sebbene i risultati del New England Journal of Medicine siano stati molto promettenti, al momento non vi è alcun suggerimento che Xolair possa essere utilizzato come cura universale. Sebbene non siano stati riscontrati effetti collaterali negativi, un terzo di coloro che hanno assunto il farmaco, hanno comunque sofferto gravi reazioni ai livelli di proteine ​​delle arachidi. Risultati simili sono stati osservati con altri allergeni come latte, uova e altra frutta secca.

I risultati si limitano a dimostrare che l’omalizumab aumenta la soglia di un allergene alimentare che può essere sopportato da chi è allergico ad esso, piuttosto che curare del tutto l’allergia. Di conseguenza, coloro che assumono il farmaco verrebbero comunque istruiti a fare attenzione ad evitare gli alimenti a cui sono allergici.

L’autore principale dello studio, Robert Wood, ha affermato che la “più grande preoccupazione” sarebbe che le persone “assumessero che la loro protezione dalle reazioni alimentari è abbastanza completa”. Inoltre, non è approvato per il trattamento delle reazioni allergiche stesse una volta che si sono verificate.

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