Home » Elisabetta Sgarbi: “Gatto e la casa dei fantasmi nasce da una storia vera. L’aldilà siamo noi senza tutte le perdite che subiamo”
Cinema Spettacolo

Elisabetta Sgarbi: “Gatto e la casa dei fantasmi nasce da una storia vera. L’aldilà siamo noi senza tutte le perdite che subiamo”

Elisabetta Sgarbi: “Gatto e la casa dei fantasmi nasce da una storia vera. L’aldilà siamo noi senza tutte le perdite che subiamo”. Elisabetta Sgarbi su Gatto e la casa dei fantasmi, la 67enne regista ferrarese, sorella del critico d’arte e politico, parla del suo nuovo film presentato a Milano in una intervista a ‘Il Giornale’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Come e quando nasce l’idea di Gatto?
«Nasce come nasce una fantasia musicale, da un estro, o un’esigenza, o un bisogno. E nasce da una storia vera, dal fatto che Gatto avesse davvero conosciuto i miei genitori, li aveva in qualche modo sedotti, mio padre in particolare. E poi ha continuato a circolare intorno alla casa, almeno finché, durante, il Covid, non sono arrivata io, costretta, ad abitare in quella casa, dove non stavo così tanto da quando ero ragazza. E il gatto, con mia sorpresa, ha iniziato a muoversi per la casa come se ci fosse sempre vissuto. E andava nei luoghi dei miei genitori, fissava vuoti che forse non erano vuoti».

Perché una mescolanza di linguaggi diversi per raccontare questa storia così intima?
«Il film è un racconto sulla perdita, sulla mancanza, sull’irreparabile. Certi sentimenti non è facile raccontarli. Li ho rincorsi con più mezzi, dalla letteratura alla fotografia, fino ai Super 8, che ho ritrovato, che aveva girato mio padre. Ho immaginato che Gatto sognasse in Super 8, e sognasse noi».

Elisabetta Sgarbi: “Gatto e la casa dei fantasmi nasce da una storia vera”

Come è stato lavorare con Edward Carey?
«È una persona straordinaria, oltre che uno scrittore straordinario. Ha inventato una storia vera, con una fantasia e una precisione assolute. Lo pubblico e conosco dal suo capolavoro, Observatory Mansion, un romanzo bellissimo. E in autunno uscirà il nuovo romanzo, un omaggio al teatro, un romanzo gotico, Edith Holler».

[…] Il gatto è il tramite tra la donna del film e i suoi genitori morti: dunque, esiste un aldilà?
«L’aldilà siamo noi senza tutte le perdite che subiamo nella nostra vita».

Il gatto è una figura letteraria. Quale sente vicina alla sua interpretazione?
«Patricia Highsmith, per esempio. Ma il mistero delle sue pupille ha attratto molti, grandi scrittori. E anche oggi continuano a essere una fonte di ispirazione per libri pop, scientifici e letterari. Anche Edward Carey con i suoi disegni e con questa favola intitolata Gatto e la casa dei fantasmi oggi ne è un cantore. Il suo testo è superiore. Ha raccontato con l’invenzione una favola vera».

Seguici anche su Facebook. Clicca qui

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com