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Sicurezza insegue cliente fuori e l’accusa di furto ma non era vero: negozio condannato a risarcimento

Sicurezza insegue cliente fuori al negozio e l’accusa di furto ma non era vero: negozio condannato a risarcimento. Una guardia di sicurezza insegue una cliente fuori al negozio e l’accusa di furto ma non era vero e finisce in tribunale. È successo a Ceilândia, una regione amministrativa del Distretto Federale brasiliano. Americanas è stata condannata a pagare 7.000 R$ (1.300 euro circa) a titolo di risarcimento per danni morali a una donna accusata ingiustamente di aver rubato prodotti.

Il caso è avvenuto il 9 settembre 2022, quando la donna, che si è recata al negozio con un sacchetto di prodotti acquistati presso un altro esercizio commerciale, non trovando quello che cercava, è uscita senza comprare nulla, tornando a lavoro. Tuttavia, una guardia di sicurezza del negozio, l’ha seguita e le si è avvicinata quando è arrivata al lavoro. Secondo l’accusa la donna sarebbe stata accusata di furto davanti ai colleghi, al capo e ai clienti.

La sentenza

“Riprenderò questi prodotti perché quella ragazza li ha rubati dal negozio dove lavoro”, avrebbe detto la guardia di sicurezza. In un ambiente riservato sono stati controllati gli acquisti e la relativa fattura e confermato il pagamento presso l’altro negozio. La donna ha detto di aver vissuto una situazione imbarazzante e umiliante. Secondo la difesa di Americanas, invece, non sussistono prove che vi sia stato un atto illecito idoneo a cagionare un danno risarcibile, sostenendo che la richiesta risarcitoria è infondata.

Nel processo, il giudice ha osservato che il dipendente non ha adottato la procedura corretta in caso di sospetto furto e che “l’approccio è andato oltre i limiti del diritto alla sicurezza della proprietà” da parte del negozio. “I danni morali sono evidenti, in quanto la donna è stata sottoposta ad una situazione vessatoria ed imbarazzante, soprattutto perché è stata osservata durante il tragitto tra il negozio dell’imputata e lo stabilimento dove lavora, e avvicinata all’interno del negozio dove lavora, davanti ad altre persone e in un ambiente pubblico, nel quale è stata costretta a mostrare la borsa che portava con sé”, ha detto il Giudice.

Pertanto, Americanas è stata condannata a pagare la somma di 7.000 R$ (1.300 euro circa) a titolo di danno morale. La sentenza può essere impugnata.

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