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Gerusalemme, tutto il mondo contro Trump

Trump ha annunciato che riconoscerà Gerusalemme come capitale israeliana, i potenti del mondo sono contro di lui

Il presidente americano Donald Trump riconoscerà Gerusalemme quale capitale di Israele e darà indicazione al Dipartimento di Stato di avviare l’iter per il trasferimento della ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme.
Il trasferimento non avverrà immediatamente, ma non prima di sei mesi. Israele ha sempre considerato Gerusalemme come la sua capitale, mentre i palestinesi rivendicano Gerusalemme Est come capitale di un futuro stato palestinese. Nel riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele, gli Stati Uniti diventano il primo paese a farlo fin dalla fondazione dello Stato nel 1948.
Intanto il presidente dell’Anp Mahmoud Abbas ha fatto sapere che la “decisione” del presidente Usa avrà “conseguenze pericolose sul processo di pace e sulla sicurezza e la stabilità della regione e del mondo”. Abbas ha ribadito che non può esserci uno Stato palestinese senza Gerusalemme Est come capitale e ha annunciato che continuerà i suoi contatti con i leader mondiali per evitare “azioni inaccettabili”. Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese ha quindi telefonato al presidente russo, Vladimir Putin, per metterlo al corrente delle “gravi ripercussioni” che ci saranno nella regione. Nelle stesse ore, il numero 1 dell’Anp ha avuto un colloquio telefonico anche con Papa Francesco.
Le reazioni dei potenti del mondo sono tutte a favore della Palestina e di negoziati che portino la pace nella reagione, anzicchè un’escalation di violenza.
Anche il re di Giordania Abdullah ha intanto assicurato Abbas del suo “pieno sostegno per preservare gli storici diritti dei nostri fratelli palestinesi a Gerusalemme”. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, citato dal giornale filogovernativo Sabah ha affermato che “Gerusalemme è la linea rossa per tutti i musulmani”, avvertendo che “potremmo spingerci fino alla rottura dei rapporti diplomatici con Israele”. Quanto all’Europa, il presidente francese Emmanuel Macron non ha nascosto a Trump la sua preoccupazione, secondo quanto riporta la stampa francese citando un comunicato dell’Eliseo. Anche il ministro degli Esteri tedesco, Sigmar Gabriel, ha detto che “una soluzione del problema di Gerusalemme può essere trovata solo attraverso negoziati diretti tra le due parti”. “Qualunque cosa provochi una escalation della crisi in questa fase è controproducente”, ha aggiunto.

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