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Tempesta diplomatica sul Golfo Persico: quattro stati arabi chiudono le frontiere col Quatar

Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi ed Egitto chiudono le frontiere col Qatar

Secondo quanto riportato da “La Repubblica”, la tempesta diplomatica che da stamattina soffia sul Golfo Persico ha per origine vecchie frizioni sul commercio del petrolio, il recente viaggio di Trump nella regione e soprattutto l’eterno scontro geopolitico tra le due grandi potenze della regione, Arabia Saudita e Iran. Fatto sta che stamattina Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi ed Egitto hanno rotto i rapporti diplomatici con il Qatar, chiudendo tutte le frontiere aeree e terrestri verso la nazione accusata di fomentare il terrorismo nei paesi confinanti e nello Yemen. I diplomatici del Qatar hanno tempo 48 ore per lasciare le nazioni ospitanti. È l’escalation di una crisi da tempo annunciata tra alcuni paesi arabi e il Qatar che ora si accentua sta sfiorando il rischio di uno scontro militare.

L’accusa contro il Qatar è quella di supportare i gruppi terroristici che “vogliono destabilizzare la regione”. Il riferimento è alle formazioni dei Fratelli Musulmani egiziani, dello Stato Islamico-Isis, di Al-Qaeda e di tutti quei gruppi che secondo i Paesi arabi hanno il supporto degli iraniani. “Il governo del Regno dell’Arabia Saudita – si legge nella nota dell’agenzia stampa ufficiale di Riad -, esercitando i suoi diritti sovrani garantiti dal diritto internazionale e proteggendo la sicurezza nazionale dai pericoli del terrorismo e dell’estremismo, ha deciso di interrompere le relazioni diplomatiche e consolari con lo Stato del Qatar”.

Dietro questo scontro, dicono gli analisti, c’è anche il recente viaggio di Donald Trump a Riad, per un visita che assieme a motivi commerciali (è stato firmato un accordo di oltre 100 miliardi di dollari per la vendita di armi) ha permesso al presidente americano di rinforzare l’alleanza con l’Arabia Saudita, alleanza che nell’era Obama era stata incrinata dall’apertura con Teheran per gli accordi nucleari. Non a caso, proprio a Riad, Trump ha accusato l’Iran di essere il più grande finanziatore del terrorismo che colpisce il pianeta. Un attacco non condiviso da un principe qatarino che l’ha pubblicamente criticato. Quanto all’Egitto, è la sua dura battaglia contro i ‘Fratelli musulmani’ interni, da anni foraggiati e sostenuti da Doha, che l’ha spinto a unirsi agli altri Paesi del Golfo.

Il Qatar è stato anche espluso dalla coalizione che sta intervenendo militarmente nello Yemen.Ora,è proprio in Qatar che c’è un’importante base militare americana, quella utilizzata nella campagna aerea contro lo Stato islamico. Per questo, appena appresa la notizia, il segretario di Stato statunitense Rex Tillerson, dall’Australia dove si trova in visita, ha immediatamente invitato alla calma i Paesi coinvolti in questa battaglia diplomatica: “Incoraggio le parti a sedersi assieme e a ricomporre le rispettive differenze”.

Il primo effetto della decisione senza precedenti dei paesi arabi di “isolare” il Qatar è quello che colpisce principalmente la compagnia aerea di stato, una delle più grandi del mondo, e mette a rischio anche i campionati mondiali di calcio che l’emirato dovrà organizzare nel 2022. Anche la compagnia Etihad, da Abu Dahbi, dal canto suo, ha annunciato che tutti i voli da e per il Qatar saranno sospesi dalle 2,45 di martedì.

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