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Migranti, Netanyahu: “Sospeso l’accordo”. Il Viminale: “Mai informati. Da noi le porte sono chiuse”

Annunciato e poi sospeso un accordo per il trasferimento di 16.250 eritrei e sudanesi in 5 anni

Benjamin Netanyahu ha sospeso la realizzazione dell’intesa con l’Alto commissariato dell’Onu per il ricollocamento in Paesi occidentali di migliaia di migranti africani che sono in Israele.

Il premier lo ha annunciato poche ore dopo aver dato notizia del raggiungimento di un’intesa in materia che prevedeva la concessione di un permesso provvisorio a 18mila migranti e la ricollocazione di altri 16.250 in paesi occidentali fra cui il Canada, la Germania e l’Italia, aveva detto Netanyahu.

In nottata il premier ha scritto su Facebook di essere sensibile alle reazioni critiche mosse dagli abitanti dei rioni poveri di Tel Aviv dove i migranti sono concentrati. Oggi, ha aggiunto, vi fara’ un sopralluogo. ”Intanto sospendo la realizzazione dell’accordo”.

Il premier è stato poi costretto a precisare che i paesi citati, tra cui l’Italia, erano solo esempi generici e non nazioni con cui erano effettivamente stati raggiunti accordi.

L’Italia, infatti, subito dopo l’annuncio di Benjamin Netanyahu sul ricollocamento di una parte dei profughi africani in Italia, aveva smentito la presenza di qualunque accordo con Israele e Onu.

“Solamente previo accordo con il governo italiano potrebbero arrivare in Italia alcuni rifugiati provenienti da Israele solo a titolo di ricongiungimento familiare con parenti che già vivono qui, si tratta in sostanza di pochissimi e specifici casi”: così Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr per i rifugiati nei paesi del sud Europa, spiegando in quale misura l’Italia potrebbe essere ‘toccata’ dall’accordo firmato tra il leader israeliano Benjamin Netanyahu e l’alto commissariato dell’Onu.

 

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