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Televisione

Greta Scarano: “Montalbano? Mi spiace aver urtato, ma certe cose avvengono per un motivo”

Greta Scarano su Montalbano e non solo, l’intervista a ‘Tv Sorrisi e canzoni’

Greta Scarano: “Montalbano? Mi spiace aver urtato, ma certe cose avvengono per un motivo”. L’attrice che veste i panni della donna che ha fatto perdere la testa al noto commissario, facendo storcere il naso ai fan, parla in una intervista a ‘Tv Sorrisi e canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Greta, cosa si prova ad aver fatto perdere la testa al commissario Montalbano?
«Montalbano perde la testa per una ragazza che non ha bisogno di un uomo. Mi spiace se le persone si sono sentite urtate, ma certe cose avvengono nel momento in cui c’è uno spiraglio. Il mio personaggio l’ha scritto Andrea Camilleri e chi sono io per giudicarlo?».

Le piacerebbe sapere come finisce fra loro?
«Da una parte me lo chiedo e mi piace pensare che siano ancora insieme, dall’altra le storie che finiscono “in levare” hanno una loro poesia, è bello non definire sempre tutto. Forse non è un caso che Camilleri ci abbia lasciato così».

Salto di canale: dal 19 marzo lei sarà Ilary Blasi nella serie di Sky su Francesco Totti.
«È un personaggio che vive e lotta tra noi! In questa serie ci confrontiamo con persone vere e attuali, ma la mia è un’ispirazione, non un’imitazione».

Ha detto di essersi molto divertita con la sua Ilary.
«Mi sono divertita a immaginare come sono in casa Ilary e Totti, entrambi molto ironici. Ilary inizia come showgirl, ma poi diventa conduttrice, sa tenere il pubblico, non è soltanto “la moglie del calciatore”».

Greta Scarano: “Montalbano? Mi spiace aver urtato le persone”

Il personaggio più lontano da lei finora interpretato?
«La tossicodipendente in “Suburra” di Stefano Sollima. Mi fa impressione la droga, se vedo gli aghi mi sento male, eppure ho dovuto studiare quel mondo per entrare in contatto con il personaggio».

Il ruolo scritto proprio per lei?
«Paradossalmente quello di Ilary. Appena ho letto la sceneggiatura ho detto: “Lo faccio di sicuro!”. Dopo così tanti provini, se un personaggio è fatto per me ora lo sento subito. È successo lo stesso per la serie “Il nome della rosa”, al provino sentivo che quel ruolo era perfettamente nelle mie corde».

[…] Per la soap ha rinunciato al Centro sperimentale di cinematografia.
«All’inizio volevo fare la regista e provai a entrare all’Accademia “Silvio d’Amico”. Non mi presero. Provai al Centro sperimentale come attrice e mi accettarono per il corso propedeutico, avevo 20 anni e andare a Cinecittà era come un sogno. Poi feci il provino per “Un posto al sole” e mollai tutto per lavorare in un contesto magari più tradizionale, ma da dove si esce davvero formati».

Dopo neanche due anni ha mollato pure “Un posto al sole”: carattere o incoscienza?
«Sono una persona che ha bisogno di essere stimolata, avevo capito tutto del meccanismo e del personaggio. È successa la stessa cosa anche con “Squadra antimafia”, mi avevano chiesto di restare, ma dopo due anni per non esaurirmi mi sono rimessa in cerca».

[…] Se fosse salita sul palco del Festival di Sanremo per un monologo cosa avrebbe detto?
«Meno male che non me l’hanno chiesto, non saprei. Però penso che sarebbe bello che il Festival lo conducesse una donna che fosse anche direttrice artistica, visto che non è mai successo. Penso a Paola Cortellesi o a Laura Pausini, ma magari loro non sono interessate. O forse sogno troppo?».

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