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Serena Rossi: “Social? Non troverete mai una cosa di me. Napoli per me madre: in lockdown ho fatto una scoperta”

Serena Rossi sui social, le radici e non solo. Intervista a 360 gradi a ‘I Lunatici’ su Rai Radio2

Serena Rossi: “Social? Non troverete mai una cosa di me. Napoli per me madre: in lockdown ho fatto una scoperta“. L’attrice è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte, dalla mezzanotte alle sei del mattino.

Sul rapporto con la notte e le ore piccole. “Sono un disastro, ho bisogno di dormire tantissimo, infatti quando sono a casa, metto a dormire il bimbo, ceno e crollo sul divano verso le 22. Quando sono in tv e sto in piedi fino a tardi, fatico, mi viene un sonno pazzesco. Questo periodo poi è particolare perché mio figlio ha quattro anni e mezzo, si addormenta nel suo letto e poi in un’ora varia di ogni notte viene a tuffarsi in mezzo a noi. E lì dormire diventa complicato”.

Su suo figlio. “Non riesco ad essere una mamma severa, anche se non ce n’è bisogno. Diego è un bambino sensibile, tranquillo, dolce, molto tenero, chiede sempre scusa o per favore, non è iperattivo, siamo stati fortunati. Ma comunque non sarei in grado di essere severa”.

Serena Rossi: “Presentare Sanremo il mio sono da bambina”

Sul lavoro. “Crescendo con il tempo e andando avanti nel mio percorso le responsabilità aumentano. Ed è un bene, vuol dire che ti vengono affidati ruoli sempre più grandi. Hai tante persone che ti danno fiducia, oltre al pubblico. Io mi sento a mio agio sia come attrice che come conduttrice, penso sempre di affrontare il mio mestiere senza avere troppe aspettative su quelli che sono gli ascolti. O almeno, non ci penso mentre lavoro. La mattina dopo, quando alle 10 di mattina arriva il messaggio con i dati, non guardo subito il telefono, non rispondo subito, ma accendo l’aspirapolvere e rassetto casa. E’ il mio modo per dissacrare il momento. Ma le cose stanno andando bene, sia con Mina Settembre che con ‘La Canzone Segreta’ il pubblico ci sta seguendo con tanto affetto”.

Sull’eventuale conduzione del prossimo festival di Sanremo. “A me queste indiscrezioni non arrivano! Chi lo fa il mio nome? Non so chi le mette in giro queste voci… . Devo dire che mi piacerebbe tantissimo, è un sogno che ho fin da bambina. Ma non voglio fare progetti, penso sempre che le occasioni arrivino nel momento giusto, se dovesse arrivare Sanremo arriverà nel momento in cui io sarò veramente pronta. All’Ariston mi sento sempre molto a mio agio, quel palcoscenico non mi fa paura, mi carica, mi dà adrenalina”.

Serena Rossi: “Social? In un aspetto sono atipica”

Sui primi passi nella musica. “La mia famiglia d’origine è nata nella musica, sono nata in un ambiente musicale, è venuto naturale verso i 14 anni iniziare a cantare in pubblico ai matrimoni, alle cerimonie, ai ristoranti. Non pensavo sarebbe diventato un mestiere, mi sono iscritta al liceo linguistico, studiavo. Una sera, mentre ero in un locale a Sorrento a cantare, con mio padre che mi accompagnava, ci si è avvicinato un manager che ci ha suggerito di fare i casting per uno spettacolo che stavano preparando. Ho iniziato a sedici anni così, a teatro. Lì ho capito che questo lavoro poteva essere una cosa seria. Grazie a quello spettacolo sono arrivati tanti altri lavori”.

Sugli esordi. “Ho fatto il primo provino da attrice, ma io non pensavo di recitare. Pensavo di cantare, al massimo. La mia famiglia mi ha sempre accompagnato, mai ostacolata, né spinta, ma sempre sostenuta. Erano sempre un passo indietro ma mi stavano accanto. Ho  iniziato giovanissima, mentre andavo al liceo, rischiavo di perdermi. Ho finito il liceo facendo ‘Un posto al sole’, quando ho fatto l’esame ho finito l’orale, sono scesa e ho trovato la macchina della Rai che mi portava sul set. Meno male che avevo la famiglia dietro”.

Sul rapporto con la popolarità. “Un posto al sole è stata la prima grande vetrina che mi ha permesso tutti i giorni di entrare nelle case di tantissimi italiani. Lì ho iniziato a girare per strada e le persone mi riconoscevano, una volta mi hanno buttato giù dal motorino perché mi hanno riconosciuto. Ma sono sempre rimasta con i piedi piantati per terra, convinta che se avessi seminato bene prima o poi avrei raccolto. Il mio è stato un percorso lungo”.

Serena Rossi: “Social? Non troverete mai una foto di me che mostro il lato b”

Sul rapporto con le donne. “Io molto amata dalle donne? Ne sono felicissima, so di avere un pubblico prevalentemente di donne e bambini. Non mi vedono come una minaccia. Penso di essere una figura rassicurante, una ragazza normale. Alla fine, anche se c’è una telecamera, uno schermo, quello che uno è viene fuori lo stesso. Avere dalla mia parte tante donne mi fa felicissima.

Non ho mai puntato la mia carriera sull’avvenenza, la seduzione, non mi interessa. Si sono accorte che sono una persona seria, non sono una minaccia, una da temere, ma quasi una compagna. Non credo di essere avvenente, so di non essere brutta, ma nemmeno di essere la bona che punta tutto sull’estetica”.

Su Mina Settembre. “Abbiamo avuto una regista milanese, che aveva su Napoli un occhio completamente distaccato. Appena è venuta a Napoli ha detto che avrebbe voluto inquadrarla tutta. Si vede il mare, i bassi, le case bellissime, il Vomero, il Rione Sanità. Mina Settembre rappresenta Napoli a 360 gradi. Io amo la mia città, anche se non ci vivo da tanto tempo. Girando Mina Settembre, nel periodo di lockdown, sono rimasta a Napoli praticamente un anno. E mi sono ricordata che Napoli per me è madre, lì ci sono le mie radici. Anche se Roma mi ha adottato, ci vivo, ci lavoro e ci ho fatto nascere mio figlio”.

Serena Rossi: “Social? Non troverete mai una cosa di me. Parità di genere? Siamo sulla buona strada”

Sulla parità di genere. “Siamo sulla buona strada. C’è ancora qualcosa da fare, non è ancora tutto risolto. A parità di ruolo ad esempio non c’è una parità di stipendio. Però qualcosa sta cambiando. Anche nello spettacolo. Spesso i ruoli delle donne erano legati alla moglie del protagonista, alla figlia del protagonista, ora invece le cose stanno cambiando.

Come dimostrano Mina Settembre o le indagini di Lolita Lobosco per fare degli esempi. Alcuni attori maschi fanno fatica ad essere i coprotagonisti. Non ci sono abituati, è colpa di un sistema, di una società che è sempre andata avanti così. Per esempio mia madre ha lasciato il lavoro per fare la mamma, senza che nessuno glielo chiedesse. Io non lascio il lavoro per fare la mamma. Io sono contenta che Diego in casa abbia una mamma lavoratrice, soddisfatta di quello che fa, che quando torna a casa c’è. Una donna può essere mille cose”.

Sul suo rapporto con i social. “Sono atipica, non ho hater, non so devo preoccuparmi di questa cosa. Impossibile piacere a tutti, c’è qualcuno che non mi apprezza, ma sui social non si sfoga con cattiveria. Forse perché non presto proprio il fianco. Uso i social con grande delicatezza, forse anche per questo non vengo attaccata. Non troverete mai una foto di me in costume di spalle in cui scrivo quanto è bello il tramonto e invece è un pretesto per far vedere il lato b”.

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