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Mario Tozzi: “Mio padre era uno 007 e nessuno lo sospettava. Divulgazione? A parole oggi c’è una maggiore sensibilità…”

Mario Tozzi, il padre 007 e non solo: l’intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’

Mario Tozzi: “Mio padre era uno 007 e nessuno lo sospettava. Divulgazione? A parole oggi c’è una maggiore sensibilità…”. Il divulgatore scientifico e geologo si racconta in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] Da piccolo quali erano i suoi sogni?
«Desideravo avere a che fare con le pietre. Ho una foto di me a 6 anni con mia sorella davanti a una grotta. Mi preparavo a entrare per scoprire da dove venivano le rocce. Mi interessava sapere com’era fatto il posto in cui vivevamo e la geologia lo spiega. Volevo stare nella natura e mi piaceva scrivere, disegnare e raccontare per immagini. A 10 anni lo facevo creando storie a fumetti».

I suoi genitori erano contenti di queste passioni?
«Mi hanno sempre lasciato molta libertà. Papà era un agente segreto, faceva il corriere diplomatico nei Paesi dell’Est, ma l’ho scoperto solo in seguito, quando è diventato dirigente del Ministero del Tesoro. Aveva la vena per la scrittura e amava leggere. Mamma era assistente sociale, reinseriva i malati di tubercolosi nel mondo del lavoro. Da lei ho preso il lato empatico».

[…] Nel 1996 ha iniziato a collaborare a “Geo & Geo”: com’è finito in tv?
«Avevano comprato una tonnellata di documentari, tra cui 60 su temi geologici, ma non avevano chi li commentasse. Un collega etologo, che commentava quelli sugli animali, mi ha portato dagli autori del programma e ho iniziato a spiegare loro cosa dire. Così mi hanno detto di farlo direttamente io. Sono stati i primi anni di palestra».

Mario Tozzi: “Mio padre agente segreto ma l’ho scoperto anni dopo”

Il “salto” arriva nel 2001 quando inizia a condurre “Gaia – Il pianeta che vive”.
«Allora ero inviato di “King Kong”, condotto da Licia Colò. Agli autori era piaciuto quello che facevo e mi proposero di fare una puntata zero di un programma tipo “King Kong” ma tutto girato sul territorio per documentare cose molto diverse, accomunate però dalla storia della Terra. Provammo ed ebbe un ascolto rilevante con il 15% di share. Da allora cominciò “Gaia”».

[…] Fare divulgazione non dovrebbe aiutare a migliorare il mondo?
«A parole oggi c’è una maggiore sensibilità. Ma di fatto non so se sia cambiato davvero qualcosa, non ne sono sicuro».

Chi sono stati i suoi maestri?
«Piero Angela. Non ho il suo stile, ho un linguaggio più sporco, ma lui è il mio punto di riferimento, ha aperto la possibilità di fare divulgazione su questi temi. Invece a stare davanti alle telecamere me lo ha insegnato Licia Colò. Veniva fuori anche lei, le prime volte che giravamo, e mi diceva come fare».

Cosa si regalerà per festeggiare i suoi primi 20 anni di conduzione?
«Voglio imparare a fumare la pipa e regalarmene una».

Per finire, una curiosità: su Wikipedia alla voce “vita privata” si dice solo che è vegetariano. Non c’è altro che vuole “divulgare”?
«Ormai ho 61 anni, la mia vita privata non è interessante. Sono stato sposato, ho divorziato e ho un figlio diciassettenne che vuole fare l’attore comico. Sì, lo so, ho fatto tutto un po’ in ritardo».

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