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Pio e Amedeo: “Salvini è come la D’Urso, con Berlusconi abbiamo una cosa in comune…”

Pio e Amedeo, Salvini, la D’Urso e non solo: l’intervista a ‘Libero quotidiano’

Pio e Amedeo: “Salvini è come la D’Urso, con Berlusconi abbiamo una cosa in comune…”. Il duo comico pugliese senza freni in una esilarante intervista a ‘Libero quotidiano’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Dite la verità, avevate paura di fare la fine di Adrian di Celentano…
«Avevamo paura di non essere capiti. Oggi se apri una parentesi deve essere “graffa”, perché se dici “tonda” ti accusano di body shaming ».

[…] La sensazione è che voi partiate dal trash per dire cose importanti, mentre la tv di tutti i giorni parte con l’idea di dire cose importanti e finisce con l’essere trash.
«Il nostro obiettivo è far arrivare a tutti messaggi di un certo spessore. Per farlo devi essere “semplice”. Se spiego le equazioni a uno che non sa fare neanche le addizioni, sbaglio in partenza».

Il dato di fatto è che il pubblico vi ha capito, probabilmente perché dopo un anno così aveva una enorme voglia di leggerezza.
«È la cosa più bella. Nei saluti finali abbiamo appositamente esagerato con abbracci e contatti, a costo di sembrare irrispettosi delle regole. La nostra voleva essere una “prova generale di normalità”, quantomeno abbiamo tentato».

E avete avuto il pubblico in studio! Siete più potenti di Amadeus e Fiorello!
«La verità è che siamo incoscienti. Ecco, Sanremo: quando abbiamo partecipato ci avevano concesso 10 minuti, siamo rimasti sul palco 24. Il fatto è che non abbiamo nulla da perdere, facciamo il lavoro che ci piace, siamo dei privilegiati, l’incoscienza è la nostra forza».

…e vi ha permesso di diventare ricchi!
«Ma chi te l’ha detto! Negli Anni 90 si facevano i soldi, mica ora. Oh, incredibile, improvvisamente sono usciti un sacco di parenti. Chiamano: “Sono tuo cugino!”. Ma chi ti conosce!».

Pio e Amedeo: “Salvini è come la D’Urso. Berlusconi? Abbiamo una cosa in comune…”

Ma perché non fate come quelli furbi: residenza a Montecarlo e passa la paura.
«No, a Montecarlo faremmo la fame. E poi abbiamo paura».

In che senso.
«In famiglia avevamo un ispettore dell’Inps e vedevamo quelli che finivano disperati con le cose pignorate. Noi paghiamo per terrore, mica per onestà».

Però al ristorante non avete mai pagato. 
«Per coerenza. C’è chi lo fa quando diventa famoso, noi anche prima. Anzi, facci dire una cosa sui ristori».

Prego.
«Vediamo di smetterla con ‘sti ristori da mille e duemila euro che non servono a niente. Con quelli pagano a malapena la cena a noi. Bisogna ridare a tutti la possibilità di tornare a lavorare».

Bene, questa è una risposta seria e allora facciamo i seri. Cosa pensate del Ddl Zan?
«Ne parliamo in un monologo, ovviamente a modo nostro. Ognuno deve essere libero di esprimersi come crede. Per capirci, dobbiamo arrivare al punto in cui i cortei “omo” non avranno senso, così come oggi non avrebbero senso i cortei dove si urla “viva la figa!”».

[…] Sotto con la politica. Io dico un nome, voi rispondete. Salvini!
«Ha il suo target, un po’ come la d’Urso». (Improvvisamente Amedeo si rivolge a Pio. «Oh, mettiti la mascherina, svelto, che ci stanno i paparazzi!»).

[…] Berlusconi?
«Graaande Siliviooo! È un rivoluzionario, vogliamo conoscerlo anche perché abbiamo gusti simili: gli piace la stessa cosa che piace a noi».

Pio e Amedeo: “Salvini è come la D’Urso…”

Non l’avete mai incontrato? E Pier Silvio?
«Pier Silvio sì! Se questo show è andato in onda è merito suo, ci ha creduto più di noi. È un altro grande rivoluzionario e lo ringraziamo».

Grillo? Cosa pensate del video in difesa del figlio?
«Ha perso il senso della misura, ma per i figli si perde anche la logica, ci si butta nel fuoco, non ci sentiamo di giudicarlo».

Uno dello spettacolo che vi piace?
«Bonolis. Nonostante i suoi 84 anni è veloce. Ha la faccia di uno che si è rotto le palle di questo politically correct».

Uno che non vi piace?
«La tv del pomeriggio… Ecco».

Partecipereste a Lol? Il programma con i comici che ha fatto tanto parlare.
«Ti diamo lo scoop: ci avevano chiesto di condurlo, ma non potevamo. Come concorrenti non accetteremmo: è un format, bellissimo, ma pur sempre un format. Ormai abbiamo troppa “libertà”, sarebbe un passo indietro. Comunque qualcuno è stato bravissimo, altri un po’ meno».

[…] Adesso fate un po’ di vacanza o no?
«No, dobbiamo finire il nostro film. Speriamo di farlo uscire l’1 gennaio 2022».

Dite la verità, la storia della cascata di prosciutto e melone ai matrimoni l’avete romanzata, dai…
«Ma stai scherzando? Oh, guarda che noi siamo stati veramente poveri! I matrimoni belli li facciamo solo da un paio d’anni. Che poi, una volta te la cavavi con la 150 euro, ora devi portare i quadri, le opere d’arte… Per fortuna abbiamo gli amici che ce li danno gratis…».

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