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Spagna, arrestato Luis Moreno: accuse gravissime per il ventriloquo del corvo Rockfeller

Spagna, arrestato Luis Moreno: accuse gravissime per il ventriloquo del corvo Rockfeller. I meno giovani ricorderanno sicuramente il ventriloquo che muoveva il pupazzo Rockfeller. Stiamo parlando di José Luis Moreno, mattatore negli anni ottanta, spesso ospite di note trasmissioni insieme al suo corvo irriverente.

Ebbene, da ieri, martedì 29 giugno, Moreno è finito in carcere, arrestato nella sua abitazione di Madrid. In Spagna, dove faceva il produttore televisivo, il suo caso ha fatto scalpore dopo che è stato catturato dalla Guardia Civil.

Moreno è accusato di associazione a delinquere, frode, riciclaggio di denaro e sottrazione di beni. Nella stessa operazione sono stati arrestati i suoi soci, una cinquantina di persone. L’operazione, battezzata ironicamente Titella (burattino o marionetta, in catalano), indaga su una rete commerciale internazionale, che l’imprenditore avrebbe usato per appropriarsi di denaro da prestiti bancari e privati.

Spagna, arrestato Luis Moreno: le accuse

Secondo l’accusa, Moreno e i suoi soci, dopo aver ottenuto i fondi, avrebbero dirottato i soldi a società strumentali per evitare che venisse reclamato dagli istituti di credito. Una truffa stimata in circa 50 milioni di euro. Come riferiscono fonti dell’inchiesta, l’imprenditore e i suoi soci avrebbero creato più di 700 società mercantili con le quali si sarebbero appropriati dei soldi provenienti da prestiti bancari e privati.

Una volta che il denaro veniva deviato attraverso la rete delle aziende, i clienti non potevano più recuperarlo. Tra i collaboratori della rete c’erano dipendenti e dirigenti di enti bancari. Si sospetta anche di un coinvolgimento nel riciclaggio di denaro proveniente dal traffico di droga.

La vita personale di Moreno ha avuto altri capitoli di dubbia legalità. A gennaio 1999, una cornice del Teatro Calderón, che aveva preso in affitto, causò la morte di una donna. Nel 2007, la sua residenza a Boadilla del Monte è stata attaccata da una banda di kosovari albanesi e il produttore ha dovuto essere ricoverato in ospedale per le ferite riportate. Nel 2014 i suoi studi di registrazione sono stati vittima di un incendio e nel 2016 la sua casa è stata attaccata nuovamente.

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