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Teo Mammuccari: “Bloccato in Brasile in lockdown, non ci pulivano la stanza perché italiani”

Teo Mammuccari: “Bloccato in Brasile in lockdown, non ci pulivano la stanza perché italiani”. Teo Mammuccari bloccato in Brasile in lockdown, il conduttore racconta le vicissitudini vissute nel primo periodo di chiusure per il Covid in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’.

[…] spesso fa la figura del “cattivone”. Come quando è stato l’unico a non dire sì a un gruppo di acrobati e Gerry Scotti ha dato loro il suo indirizzo di casa perché potessero rigarle l’auto… A proposito, spero che fosse un indirizzo falso.
«Ma certo, Gerry scherza. Lui viene vinto dal sentimento e dice bravo a tutti. Ma io non mi sento severo. Io faccio del bene a quelli che boccio! Se faccio i complimenti a uno che non è bravo e quello torna a casa e pensa di essere un fenomeno, poi è peggio. Perché lo spettacolo non è un mestiere che puoi fare per caso. Lo scegli perché ce l’hai dentro. Perché non ne puoi fare a meno».

[…] come ha passato i mesi di lockdown?
«Nel dramma sono stato fortunato, oppure ho avuto intuito, non lo so. Fatto sta che, pochi giorni prima che chiudessero tutto, ho accompagnato mia figlia Julia in Brasile, il Paese della mamma. Lì ci siamo ritrovati bloccati per tre mesi in un albergo di Florianópolis. Erano tutti terrorizzati perché arrivavamo dall’Italia. Non ci pulivano neppure la stanza. Potevamo passeggiare solo nell’androne. Cucinavo io in camera. È stato brutto ma anche molto bello: il rapporto con Julia è diventato più forte».

Allora “Più bella cosa” si riferisce a lei?
«Non solo. Parla delle cose belle della vita nonostante i guai, dell’arcobaleno dopo la tempesta».

Ecco, parliamo delle cose belle. L’anno scorso ha pure vinto “Il cantante mascherato”…
«Ho battuto in finale Al Bano, vi rendete conto? E non sono un cantante professionista. Però so suonare, conosco la musica».

Teo Mammuccari: “Bloccato in Brasile in lockdown”

[…] Qual è la mossa migliore per convincere il giudice Mammucari?
«Unire la tecnica all’emozione. Io le so distinguere, ma mi rifiuto di farlo. Guardo l’esibizione come uno spettatore qualsiasi e voglio essere stupito».

E la mossa peggiore? Che cosa non bisogna fare mai davanti al giudice Mammucari?
«Non amo quando i concorrenti raccontano i loro problemi prima di esibirsi. Perché così ti influenzano. Tipo: “Ho scritto una canzone e voglio dedicarla a papà che non c’è più”. Va benissimo, ma me lo dici dopo aver cantato. Non prima. E poi voglio che si diano da fare per proporre cose nuove. Per esempio, non sopporto i prestigiatori che portano trucchi che si comprano nei negozi specializzati. Troppo facile».

Eppure a un mago ha detto: «Io avrei voluto essere questo, quindi per me sei il top».
«La manipolazione mi ha sempre affascinato. Mi ero anche iscritto a un corso, l’ho studiata per due anni. La gente pensa che sia facile, che basti “conoscere il trucchetto”, non si rende conto del lavoro che c’è dietro. Per cui quando incontro uno bravo, sì, lo ammiro davvero».

E non si esibisce mai come mago?
«A cena, con Gerry Scotti. O meglio: spesso finite le riprese andiamo a cena tutti insieme e al momento del dolce Gerry dice: “E adesso Teo ci fa un bel numero…”. Non posso dirgli di no».

C’è un bel rapporto con Gerry, vero?
«È nata un’amicizia vera. E mi fa un po’ da fratello maggiore. Lo chiamo Gerrone. Quando capita a Roma mi chiama: “Dai andiamo a mangiare”… non è scontato. E ci piacerebbe fare un programma insieme».

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