Home » Massimo Ranieri: “Rivalità con Morandi? Noi amici/nemici dagli anni ’60. A Sanremo sarà pazzesco”
Gossip

Massimo Ranieri: “Rivalità con Morandi? Noi amici/nemici dagli anni ’60. A Sanremo sarà pazzesco”

Massimo Ranieri: “Rivalità con Morandi? Noi amici/nemici dagli anni ’60. A Sanremo sarà pazzesco”. Massimo Ranieri e la rivalità con Morandi, il cantante e attore napoletano parla della prossima esperienza sul palco all’Ariston in una intervista a ‘La Stampa’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] ha scatenato la curiosità del pubblico per molti motivi e tra questi c’è la sfida diretta con l’amico/nemico Gianni Morandi. Una sfida che ha diviso l’Italia per buona parte degli Anni 60.
«Assolutamente. Eravamo come Rivera e Mazzola, Adorni e Gimondi, due cantanti amici/nemici che vivevano di una rivalità sana, fatta di canzoni che la gente imparava a memoria e che, l’una per l’altra, potevano vincere Canzonissima o il Festival. Il pubblico rivedrà all’Ariston due ex ragazzini rimasti giovani dentro. Quando ho saputo che eravamo entrambi in gara ho sentito Gianni che mi ha detto: “andiamo a divertirci, sarà una settimana pazzesca”. Lo spirito sarà questo, ma sempre con un’ansia spaventosa e una paura fottuta».

La sua è stata una scelta davvero inaspettata e con la sua storia non ha certo bisogno dell’Ariston. Cosa l’ha spinta a gareggiare (al prosdimo Sanremo ndr)?
«Quel posto ha un fascino incredibile e il festival l’ho sempre seguito. Anche quando avevo delle recite a teatro tornavo in albergo e mi guardavo le ultime sei, sette canzoni e la grande finale sino alla celebrazione del vincitore. Sanremo per anni è stato molto pericoloso, o almeno così ci dicevano i discografici, potevi bruciare una carriera in pochi minuti. Poi per anni c’è stata l’eliminazione anche se fortunatamente non mi è mai successo ma ora voglio respirare quell’aria, l’emozione che ho vissuto 50 anni fa e oggi sento già dalla mattina quando mi alzo alla sera quando vado a letto».

Massimo Ranieri: “Rivalità con Morandi? Noi amici/nemici dagli anni ’60”

[…] L’Ariston è un posto magico.
«Il festival è l’Oscar americano e stare lì sopra è il massimo dell’emozione».

[…] E lei a 70 anni ha lo stesso entusiasmo degli esordi.
«Le racconto una cosa: da giovanissimo imparai a camminare sul filo e insieme a me c’era un altro ragazzino che faceva il provino sotto il tendone di un circo della famiglia Orfei. Ero un po’ imbranato e sentii il maestro dire a sua moglie: “questo è uno che sul filo non ci andrà mai”. Da quel momento mi sono allenato 8 ore al giorno e diventai bravissimo. Bisogna vincere le proprie paure anche se non tutte si vincono nella vita e molte rimangono. Tocca combattere, sempre».

Dall’alto della sua esperienza come guarda il mondo della musica di oggi?
«I giovani parlano un altro linguaggio rispetto a noi e lo accetti o non lo accetti. Alcuni rapper dicono cose che ai miei tempi si pensavano ma non si aveva il coraggio dire».

Quali sono stati i momenti più belli e più brutti della sua carriera?
«Belli, la prima vittoria al Cantagiro del ’67 e l’aver conosciuto Giorgio Strehler. Un incontro che ancora mi porto dentro dopo 40 anni. Quando lasciai il Piccolo mi disse: “Abbandoni tuo padre” e mi misi a piangere. Ferite? Tante e difficile ricordarne una in particolare ma mi hanno dato forza e coraggio di arrivare dove sono».

C’è una grande donna della musica italiana con cui vorrebbe duettare?
«Con Mina sarebbe bellissimo e una scoperta che mi piacerebbe affrontare».

Seguici anche su Facebook

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com