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La pandemia non ferma il commercio di droga online

Nuovo pericolo per i giovani online: la criminalità e lo spaccio di droga sbarcano in rete. Il lockdown ha reso irreversibile e ancora più veloce una trasformazione del tempo libero di migliaia di italiani, specie tra i giovani. La nostra vita infatti è lentamente migrata verso la rete, verso l’online, verso l’iperconnettività.

Un discorso valido tanto per il settore del lavoro, della formazione e della scuola, quanto per il tempo libero. Negli ultimi mesi infatti la fruizione di videogame, di gioco d’azzardo legale, di passatempo ludici è stata a carattere essenzialmente digitale e online. Tra gli under30 l’aumento è stato veramente epoca: la crescita nel 2021 è stata del 148% tra le nuove generazioni, attratte soprattutto dalle app, dalle dirette streaming, dai forum interattivi che parlano di gioco.

Eppure, nonostante il mondo del gaming sia in costante ascesa non è tutto oro quel che luccica. Lo dimostra l’articolo pubblicato dalla redazione di WiseCasino.net che da un lato sottolinea come i migliori casinò online, quelli del circuito legale, siano responsabili e sicuri, dall’altro però evidenzia anche il pericoloso ritorno di piattaforme criminali.

I siti che partecipano alla rete di ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, si servono infatti di particolari tecnologie SSL, che sono visibili a tutti notando, accanto alla barra dell’indirizzo URL, un lucchetto verde. Questo è infatti simbolo di un particolare meccanismo di criptazione, che è una vera e propria garanzia per i navigatori della rete.

È questo il primo passo da fare quindi per non cadere nella rete dell’illegalità. Un segmento che è tornato pericolosamente in auge con la pandemia, che ha visto prolificare dark web, criminalità organizzata e chat proibite. Fabia Dadone, Ministro per le politiche giovanili del Governo Draghi, ha spiegato durante un dibattito parlamentare che stanno nascendo anche nuovi metodi di diffusione delle droghe tra i giovani.

Il paradosso che ci ha mostrato la pandemia è che quasi tutto si è fermato tranne la diffusione e il commercio delle sostanze. Questo ci deve far riflettereha spiegato la Ministro DadoneDalla Relazione annuale al Parlamento sulle droghe, vediamo che c’è stato un aumento di sequestro di sostanze psicoattive; c’è stata una contrazione della cannabis ma l’utilizzo della cocaina si è quadruplicato e sono state censite più di cento nuove sostanze psicoattive”.

Per questo è stato di recente stipulato un accordo, tra il Dipartimento per le politiche antidroga e l’Istituto Superiore di Sanità, dal nome “Dipendenze comportamentali nella generazione Z”. Il primo passo insomma per arginare i pericoli della rete e per aiutare i più vulnerabili. Soprattutto tra i più giovani (Fonte).

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