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Sabrina Salerno, il marito: “Temevo che un suo aspetto fosse anche di nostro figlio. Il suo pregio è soprattutto uno”

Sabrina Salerno, il marito: “Temevo che un suo aspetto fosse anche di nostro figlio. Il suo pregio è soprattutto uno”. Sabrina Salerno e il marito Enrico Monti parlano della loro storia d’amore che dura ormai da trent’anni e rivelano alcuni retroscena in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

«Nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di noi. Nemmeno i nostri amici».

Raccontatemi dall’inizio.
Enrico: «Mi chiesero di incontrarla per un nuovo progetto musicale. Ai tempi ero discografico, avevo uno studio di registrazione dove hanno inciso Vasco Rossi, Shade, Simply Red… Così andai a un concerto allo stadio di Rovigo e cenammo con altri, 31 anni fa. Lei pianse tutto il tempo, mi era sembrata disperata».
Sabrina: «Lo ero! Lavoravo in una gabbia di matti!».
Enrico: «Poi assistetti alla sua incredibile trasformazione sul palco e pensai: “Mi piacerebbe lavorare con lei”».

Quando avete scoperto che Luca Maria stava arrivando, qual è stata la reazione?
Enrico: «La mia tragicomica. Dopo aver sopportato le torture di Sabrina perché erano sei mesi che ci provavamo e non succedeva nulla, una mattina uscì dal bagno e mi disse con tono serissimo: “Sono incinta” (la imita, ndr)».
Sabrina: «Ma tu sei matto! Non ho usato quel tono!».
Enrico: «Mica hai detto: “Amore, sono incinta!”».
Sabrina: «Tu eri choccato! E poi, scusa, è più grave che non ti abbia detto amore o il fatto che per tutto il giorno, dopo, non mi hai rivolto la parola?».
Enrico: «Mia moglie è una persona dalle molteplici sfaccettature: ha parti meravigliosamente belle e momenti poco costruttivi in cui vede tutto negativo. Temevo che si potesse ripercuotere su nostro figlio. Invece sbagliavo perché è una madre perfetta».
Sabrina: «Non volevo far pagare a mio figlio i miei up and down. Non mi considero una madre esemplare, ma volevo fare il massimo per dare a Luca Maria gli strumenti invisibili perché si sentisse un uomo amato. Se uno si sente amato ha già fatto Bingo».

E quando è nato?
Enrico: «Lì ho capito subito il carattere di mio figlio».

Sarebbe?
Enrico: «Eravamo all’ospedale per il cesareo. Quando è nato, Sabrina ha cominciato a cantargli l’Ape Maia».
Sabrina: «Aspetta, fammi spiegare! L’ostetrica ripeteva: “È un maschio!”. Ma io non lo sentivo. Poi ha cominciato a piangere ed ecco perché ho cominciato a cantargli l’Ape Maia: per calmarlo!».
Enrico: «Poi siamo andati a fare il bagnetto. In acqua si è subito calmato, era un angioletto. Ma quando l’hanno tirato fuori ha ricominciato a strillare e l’ostetrica ha detto che era un indemoniato: aveva il carattere di sua madre».

Sabrina Salerno, il marito: “Temevo che un suo aspetto fosse anche di nostro figlio”

Un vostro pregio e difetto.
Enrico: «Il pregio più grande di Sabrina è di essere una madre fantastica. E poi l’ambivalenza del suo carattere: da un lato ha tenacia e forza di carattere fuori dal comune, dall’altro una grandissima fragilità. Questo doppio lato è affascinante. Il difetto è che non è affettuosa: è anaffettiva. Se ho una preoccupazione di lavoro mica mi dice: dai forza, vedrai che andrà bene…».
Sabrina: «Il suo pregio è di essere nobile d’animo, pure troppo! È il suo atteggiamento nella vita: vede solo il bello nelle persone, mentre io sono più cinica. Il difetto è che quando si mette in testa una cosa non gliela fai cambiare».

Siete gelosi?
Enrico: «Se dicessi che non lo sono per niente sarebbe una cavolata, ma non sono uno che fa scenate, altrimenti impazzirei. Tutto il mondo vorrebbe avere un rapporto con lei, di ogni tipo. Cosa faccio: uccido tutti? Non mi permetto di essere geloso».

Nemmeno per le foto che pubblica su Instagram?
«No. Certe gliele faccio io! Ha una grande fisicità, è un dato di fatto: è una delle poche donne della sua età a poterselo permettere».

E lei, Sabrina, è gelosa?
«Lo sono stata molto, soprattutto i primi dieci anni. Una volta ha rischiato grosso, non me lo faccia ricordare sennò ci litigo di nuovo. Posso solo dire che avevo trovato sul suo cellulare dei messaggi che non avevo gradito e gli ho lanciato qualunque cosa in testa: ho distrutto una camera da letto».

Il giorno più bello?
Enrico: «La nascita di Luca Maria».
Sabina: «E il nostro matrimonio. Piangevo come una fontana, per me era diventato importantissimo sposarci. Quando mi vide in quello stato, disse: “Ma se sapevo che ci tenevi così tanto ti avrei sposato prima!”. Lo avrei ucciso».

Il vostro segreto?
Enrico: «C’è grande rispetto, non è mai un rapporto banale e si evolve di continuo».
Sabrina: «Non siamo una coppia da Mulino Bianco, ma non restiamo passivi nelle difficoltà: cerchiamo sempre di risolvere le cose».

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