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Francesca Fagnani: “Selvaggia Lucarelli? Non viene a Belve per un motivo. Su Wikipedia un errore su di me”

Francesca Fagnani: “Selvaggia Lucarelli? Non viene a Belve per un motivo. Su Wikipedia un errore su di me”. Francesca Fagnani su Selvaggia Lucarelli e non solo, la conduttrice di ‘Belve‘ rivela alcuni retroscena sulla sua trasmissione in una intervista a ‘Vanity Fair’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Sa che ero convinto che fosse del 1978? Recita così la sua pagina Wikipedia.
«Invece sono del ’76. Ma chi sono io per impedirle di pensare che debba compiere 44 anni?».

Età a parte, mi diceva che il fatto di essere imitata le ha fatto piacere.
«Lo ritengo un grandissimo omaggio, è un certificato di esistenza in vita».

Avrà notato che in Rete Belve è letteralmente esploso: ha visto il video realizzato dal Grande Flagello nel quale intervista il Papa?
«Lo dico sempre che gli autori televisivi dovremmo cercarli in Rete, visto che lì c’è una creatività che spesso manca a livello televisivo».

Il Papa lo intervisterebbe?
«Certo, nella mia pazzia gli ho pure scritto».

Risposta?
«Il segretario mi ha risposto di no. Ma non era per Belve. Anche se al Vaticano mi sono già avvicinata».

[…] Nei fuorionda di Belve spesso dà del «tu» alle sue ospiti mentre nell’intervista canonica del «lei»: perché?
«Ogni tanto nei fuorionda ci diamo del “tu” perché c’è il rilascio della tensione, ma solitamente non invito persone che conosco e, di conseguenza, a chi non si conosce dare del “lei” viene più che naturale. Darsi tutti del “tu” in tv la trovo una cosa maleducata. Una volta feci un’intervista a un operaio dandogli del “tu” e, quando mostrai il servizio, Santoro mi rimproverò. Aveva ragione: dare del “lei” è una questione di rispetto. Il mio obiettivo è creare un rapporto di empatia, ma non deve passare attraverso forzature come il “tu” a tutti i costi. Non devi avvicinare la distanza che, per me, è giusto tenere in un’intervista».

Francesca Fagnani: “Su Wikipedia un errore su di me”

[…] Selvaggia Lucarelli ha detto che lei «vuole vincere, non conoscere l’intervistatore».
«L’avevo invitata più volte e, in quelle occasioni, mi aveva dato altre motivazioni che non posso riferire in quanto erano conversazioni private, ma è una sua opinione e, come tale, la accolgo e la rispetto».

Quindi non vuole vincere nelle interviste?
«Un’intervista presuppone e impone un contraddittorio perché sia vera: il mio obiettivo è costruire dei ritratti che abbiano un taglio. Tirare fuori degli aspetti inediti lo trovo interessante per l’intervistatore, per l’ospite e per me. È questo il mio obiettivo».

Deduco, quindi, che Lucarelli non ci sarà.
«Non l’ho più invitata, rispetto il fatto che non se la senta».

Invece, a Stasera c’è Cattelan, ha espresso il desiderio di intervistare Elodie.
«La parola belva è proprio giusta per lei. È una ragazza che si è costruita da sola e che si è conquistata tutto non da gregaria: mi piace. Mi sembra che abbia un carattere che corrisponda alla sua fisicità».

Ha accettato l’invito?
«Non in questa edizione perché è impegnatissima, ma me l’ha promesso. Magari riusciamo alla prossima».

Ho letto un po’ ovunque che molti vorrebbero un Ilary Blasi bis dopo la rottura con Francesco Totti: ci ha pensato?
«Non lo farei mai: realizzando dei ritratti, non tornerei sulla stessa persona. Richiamarla sarebbe per motivi di gossip e non sarebbe il mio programma. Quindi no, non ci ho mai pensato».

Intanto a questo giro andrà in onda 3 volte a settimana: la spaventa?
«Non è stata una mia idea, ma del direttore Stefano Coletta che ha deciso di organizzare le seconde serate in questa maniera. Bisogna provare qualcosa di diverso ogni tanto».

Io temo che, a questo punto di notorietà e consacrazione in Rete del programma, ci sia un rischio: che lei possa fare delle domande più per strappare un meme che per l’intervista in sé. Lo ha calcolato?
«Partendo dalla vita delle persone, la reazione dell’ospite è sempre sorprendente e non ho mai la possibilità di calcolarla. Essendo la risposta imprevedibile, tendo a rimanere concentrata per creare un crescendo di confidenza. Quando ottieni un’intervista non facile secondo me non pensi al meme».

Francesca Fagnani: “Selvaggia Lucarelli? Non viene a Belve per un motivo”

Tutti hanno notato che lei riesce a scavare nel privato mantenendo il sorriso: quante volte l’ha salvata quel sorriso nella vita?
«La frase più bella me l’ha detta Laura Ravetto quando mi ha chiesto: ”Ma questo sorrisetto da stronza l’hanno brevettato?”. L’ho trovata la definizione più bella che mi abbiano mai dato. Poi è ovvio che il sorriso aiuta: se le cose le chiedi arrabbiato o stizzito, perché dovrei risponderti?».

In un’intervista al Corriere si è definita «una bambina furbissima»: c’entrava sempre il sorriso?
«Mia madre diceva che ero calma apparente. Non ero istintiva ma riflessiva, a differenza di mia sorella».

Proprio a Vanity Fair, in merito a sua sorella, disse che da piccola le diceva che era stata adottata: rileggere quel passaggio ha riacceso qualche screzio passato?
«No, ormai è un dato di cronaca caduto in prescrizione».

[…] Al di là della stanchezza, come passa le serate? Guarda le serie tv, legge?
«Sono appassionata di informazione, soprattutto in questo periodo che sono fuori dalla mattina alla sera. Riesco a leggere di meno perché studio tanto gli altri e sto scrivendo il mio nuovo libro sulla criminalità organizzata. In attesa di recuperare la lettura, che per me è molto distensiva, ho visto Wanna e sto aspettando che esca Fauda, che è meravigliosa».

[…] Yasmina Reza dice che la noia è l’unica condizione esistenziale che porta alla nascita della creatività: è d’accordo?
«A me innervosisce. Non ho un buon rapporto col prendermi dei tempi in cui non faccio nulla: tendo a occupare tempo e spazio continuamente».

Le vacanze, però, se le concede.
«Adoro la montagna, ma anche lì non sto mai ferma. Non vado, invece, al mare perché all’idea di sdraiarmi sul lettino a guardare il mare mi viene l’horror vacui».

La domanda a cui si è più stancata di rispondere?
«Che belva mi sento. Adesso comincio a inventare animali che non esistono, tipo l’unicorno».

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