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Coreani pazzi di Napoli: “Un aspetto è incredibile. E guardate cosa succede se indossi la maglietta di Kim”

Coreani pazzi di Napoli: “Un aspetto è incredibile. E guardate cosa succede se indossi la maglietta di Kim”. Si chiama Kim Min-jae, ha 26 anni e la scorsa estate è arrivato all’ombra del Vesuvio per sostituire Kalidou Koulibaly nella squadra di Spalletti. Quasi sconosciuto, proveniente dal campionato turco, il difensore coreano non è stato accolto con molto entusiasmo dai supporters partenopei. Ma sono bastate poche partite per far scoccare la scintilla tra il gigante asiatico e i tifosi del Napoli che oggi lo considerano un veto beniamino alla pari di Osimhen o Kvaratskhelia.

Kim Min-jae è stato infatti tra gli artefici dell’incredibile percorso che ha lanciato la squadra di Luciano Spalletti verso gli ottavi di finale di Champions League, raggiunti come prima del girone dopo aver lasciato alle spalle persino il Liverpool. Oltre, ovviamente, al primo posto in Serie A che vede il Napoli salutare tutti dall’alto degli 8 punti sul Milan, 10 sulla Juventus e 11 su Inter e Lazio.

Coreani pazzi di Napoli: le immagini del giro tra i tifosi

Ma il Coreano non è entrato nel cuore dei napoletani solo per le ottime prestazioni, a contribuire è stato anche il suo carattere da vero combattente. Non a caso lo chiamo “The Monster”. Kim Min-jae è un vero mostro a livello difensivo, veloce e potente come un muro da trincea, il numero 3 azzurro si è macchiato di un errore sabato scorso che è valso un gol alla sua squadra. Ma non appena è uscito dal campo è corso negli spogliatoi per scrivere un messaggio in cui chiedeva scusa ai tifosi e ai compagni di squadra.

Tutto ciò ha fatto di Kim un idolo per i tifosi del Napoli che ormai lo adorano. Se ne sono accorti un gruppo di blogger coreani che, smartphone con fotocamera accesa alla mano, si sono fatti un giro per il capoluogo partenopeo indossando la maglietta numero 3 del possente difensore sudcoreano. Inutile dire l’accoglienza e le manifestazioni di affetto con cui sono stati accolti, al l’unto che gli stessi blogger non credevano ai loro occhi. Ma le immagini del video che segue parlano chiaro.

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