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Cristina D’Avena: “Io innamorata ma riservata. Niente figli? Quando mi sono resa conto che era tardi mi è dispiaciuto”

Cristina D’Avena: “Io innamorata ma riservata. Niente figli? Quando mi sono resa conto che era tardi mi è dispiaciuto”. Cristina D’Avena innamorata ma riservata, la cantante 59enne ripercorre le tappe più significative della sua vita privata e professionale in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] Berlusconi la teneva d’occhio?
«Era il mio riferimento, sempre presente se avevo un problema. Mi invitava spesso ad Arcore con il mio staff, anche per un giorno intero, per coinvolgermi nello sviluppo della tv per ragazzi: “Sorridi sempre, Cristina, e testa alta”. E poi chiacchiere, risate, fiori al mio compleanno. Amava i suoi dipendenti: veniva a farci visita negli studi».

Lei vanta 40 anni di carriera. Qualcosa che ancora non sappiamo?
«Che in auto sono un navigatore vivente, conosco tutte le strade. Ma soffro di claustrofobia: gallerie e traffico non li reggo. E andando avanti con l’età peggioro. Così suggerisco percorsi alternativi “molestando” il mio staff. L’autista, sant’uomo. Almeno sono di compagnia. Ora che ci penso ci sarebbe materiale per uno spassoso format tv — “In viaggio con Cristina” — o per un libro. Che poi sarebbe anche una guida gastronomica: un ristorante per ogni uscita dell’autostrada. Quanti pranzi fuori casello. E quanti camionisti mi chiamerebbero…».

Si è forse stancata di cantare?
«Affatto. Sono ancora troppo bimba per smettere e sogno un musical a teatro: i tempi sono maturi. E ai concerti sento l’energia dei primi tempi, cos’è la routine? Ogni spettacolo è diverso: discoteche, locali rock, piazze. Ho un pubblico che mi segue da decenni, di ogni età, nonni e nipoti. E saltano anche le ragazze con il pancione: “Mio figlio ancora deve nascere ma già conosce Occhi di gatto”».

Cristina D’Avena: “Figli? Quando mi sono resa conto che era tardi mi è dispiaciuto”

Ha guadagnato molto?
«Non ho scritto io i testi, dunque nessun incasso per i diritti d’autore. Ma ho venduto 7 milioni di dischi e funziono ancora. Quando presi la patente mi regalai una Bmw cabrio, la mia prima macchina. Ricordo mio padre sconvolto: “Ma quanto hai speso?”. L’ho conservata, ogni tanto la accarezzo».

L’esibizione indimenticabile?
«Sono stata la prima donna solista a cantare al Forum di Assago. Fu negli anni 90, per un evento benefico dell’Airc».

Non c’è mai stata una «nuova D’Avena». Lei non ha eredi, è unica.
«In realtà diverse artiste ci hanno provato con la Disney, ma in Italia siamo più conservatori. La mia voce è un marchio sull’infanzia, quasi un vincolo parentale rinsaldato dalla nostalgia per un tempo magico, spensierato, quando gli influencer erano gli eroi dei cartoon. Poi ci sono io, la persona, il rapporto genuino con i fan. Mai stata snob. Mi riconosco un grande pregio: la disponibilità».

[…] Senza musica?
«Avrei fatto il medico, come papà, la mia vocazione. Ho lasciato l’università di Bologna all’ultimo anno. Mi sarei specializzata in neuropsichiatria infantile, per aiutare i bimbi problematici, quelli che io chiamo “bimbi speciali”. Un’attitudine che oggi riesco a soddisfare quando mi scrivono i genitori: “Il piccolo è in ospedale e mangia solo se ascolta i tuoi brani”. Allora gli mando un video. Ecco cosa intendo per disponibilità: restituire una piccola parte dell’affetto ricevuto».

[…] Parlava dei bambini. Lei non ha avuto figli. Si sente incompleta?
«Ho lavorato tanto senza guardare l’ora, ecco, l’orologio biologico che non fa sconti. Quando mi sono resa conto che era tardi, d’aver perso tempo, sì: mi è dispiaciuto. Fossi madre sarei più felice. Non so se sarà un rimpianto, di certo non è un pensiero che mi assilla, un’ossessione. Perché mi sento una donna realizzata, inserita, apprezzata».

Cristina D’Avena: “Io innamorata ma riservata”

È anche innamorata?
«Innamorata e molto riservata. Non dirò con chi né lui cosa fa. Solo che viviamo fra Bologna e Milano».

Tre anni fa, su Instagram, pubblicò alcuni scatti bombastici, in bikini. Una pioggia di like affogò la sua immagine di fatina innocente.
«Si parlò di svolta sexy, di provocazioni, come se volessi ricercare una nuova ribalta. Per delle foto estive in costume, al mare? Ma capisco: Instagram è una vetrina di “curve” e io ero una insospettabile. In realtà mi è sempre piaciuto mostrare la mia femminilità, anche ai concerti, le mie forme. Meno le gambe, infatti indosso gonne lunghe».

I suoi follower sono impazziti, ora la guardano con occhi diversi a giudicare dai commenti…
«Premessa: non ho ricevuto proposte indecenti. Complimenti coloriti sì, e fanno piacere alla mia età. C’è chi vorrebbe “puffarmi” e chi avrebbe “perso qualche diottria” solo a guardarmi. Qualcuno mi attribuisce “elisir di giovinezza”, altri si dichiarano innamorati da quando erano bambini, ma ora non solo per le canzoni. Sappiate che per alcune foto ho usato filtri migliorativi».

È mai andata dal chirurgo per un ritocchino?
«Sono tutta al naturale ma non giudico chi l’ha fatto. Oggi c’è una tendenza prematura all’imitazione, ragazze che a 18 anni si sentono già insicure. Eppure le imperfezioni ci rendono uniche, perché correggerle? Ma se le star dei social esibiscono solo doti fisiche… Io ho qualche chilo in più ma non mi odio. Quando posso vado in palestra».

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