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Ravenna, ubriaca alla festa di battesimo: 35enne manda tre persone all’ospedale

Ravenna, ubriaca alla festa di battesimo: 35enne manda tre persone all’ospedale. È successo nella notte tra sabato 9 e domenica 10 settembre, in un ristorante di Lido di Classe (Ravenna). Qui una donna transessuale brasiliana di 35 anni, senza precedenti penali, si era infiltrata in una festa di battesimo con l’obiettivo iniziale, forse, di divertirsi.

Tuttavia, l’evento ha preso una svolta negativa: tre persone, tra cui il proprietario del ristorante e due carabinieri, sono finite in ospedale. La donna è stata arrestata con accuse che includono resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate e rifiuto di fornire le proprie informazioni personali, tutto a causa del suo comportamento turbolento.

Il ristoratore è stato il primo a chiamare il numero di emergenza 112, segnalando che nel suo locale, dove si stava svolgendo un banchetto per il battesimo, era entrata la donna. Dopo aver ordinato un drink, ha iniziato a ballare con gli ospiti e, visibilmente ubriaca, ha iniziato a disturbare gli altri partecipanti, cadendo a terra, spingendo le persone e urlando.

A causa delle lamentele dei clienti, il proprietario del ristorante ha deciso di allontanare questa persona, che però ha reagito in modo aggressivo, spingendo il padre del proprietario che è caduto e si è procurato delle escoriazioni alle ginocchia, successivamente curate al pronto soccorso di Cervia, dove è stato prognosticato un recupero in tre giorni.

Ubriaca alla festa di battesimo scatena il putiferio

A riportare la notizia è ‘Il Resto del Carlino’, secondo cui quando i carabinieri sono arrivati sulla scena, hanno trovato una persona di sesso maschile, vestita da donna, seduta a terra e in uno stato evidente di ubriachezza, con un forte odore di alcol dovuto all’abuso di bevande alcoliche. La donna transessuale ha immediatamente iniziato a comportarsi in modo aggressivo, minacciando i militari con frasi come “Vi denuncio, ve la faccio pagare” e ha rifiutato di mostrare un documento d’identità, dicendo: “Non vi darò nulla, voglio solo tornare a casa”.

Secondo la ricostruzione riportata da quotidiano, mentre cercavano di allontanarla, la donna ha spintonato un brigadiere e, insieme a un collega, hanno cercato di bloccarla, ma hanno ricevuto calci e spintoni in risposta. Alla fine, con l’aiuto di altri carabinieri giunti in loro soccorso, sono riusciti a immobilizzarla. Due carabinieri sono stati costretti a recarsi al pronto soccorso con lesioni che richiedevano 5 giorni di cure.

Una volta condotta negli uffici del comando di Milano Marittima, l’arrestata avrebbe tentato di ferirsi da sola cercando di mettersi le manette ai polsi, continuando a insultare i militari e rendendo impossibile il processo di identificazione fotografica. Per sedarla, è stata chiamata un’ambulanza del 118, il cui personale sanitario ha somministrato un ansiolitico. Il giudice ha poi rilasciato la donna in attesa del processo, che si terrà alla fine di ottobre.

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