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Cronaca

Parabiago, spara e uccide un cane davanti al proprietario di 13 anni: colpo in testa a sangue freddo

Parabiago, spara e uccide un cane davanti al proprietario di 13 anni: colpo in testa a sangue freddo. A Parabiago, nel Milanese, un uomo spara e uccide un cane nel parco del Roccolo davanti al suo proprietario, un ragazzino di 13 anni. È successo nel pomeriggio della scorsa domenica, 12 novembre, nell’area verde di Parabiago, a poche centinaia di metri dalle case. A raccontare l’accaduto è Sarah, proprietaria del cane, un rottweiler, insieme al figlio tredicenne.

“Uma, la mia bambina, la mia migliore amica, la migliore amica delle mie figlie, è stata ammazzata a sangue freddo. Le hanno sparato in testa. in mezzo agli occhi. Le ha sparato un cacciatore che ‘l’ha scambiata per un animale’ prima. Poi invece ha detto che ‘l ha vista con la bocca aperta’. Le ha sparato mentre era in un campo a 160 metri dalle case con mio figlio, un ragazzino di 13 anni, che si è visto la testa del suo cane esplodere”.

E ancora: “Le ha sparato un ‘cacciatore’ senza giubbotto catarifrangente, che gira alle 16.30 del pomeriggio di domenica, sparando a 160 metri dalle case. Un ‘cacciatore’. Quelli che dicono di amare gli animali, che spara ad altezza uomo, a mezzo metro da un ragazzino. Questo è a tutti gli effetti un omicidio. Non avrò pace finché non avrò ottenuto la giustizia che merita Uma”, conclude la donna.

Le reazioni

I dettagli raccontati ora verranno accertati dagli investigatori, dato che è all’orizzonte una denuncia riguardante l’accaduto. Dal canto suo l’uomo ha raccontato di aver sparato per difendersi, impaurito dal molosso che correva minaccioso verso di lui. La vicenda ha inoltre richiamato l’attenzione delle associazioni Gaia Animali & Ambiente, Lac, Leal, Earth Odv, Mondo Vagabondo Odv, Oipa, Un Rifugio Sicuro Odv, Vitadacani, che hanno diffuso un comunicato stampa congiunto.

“Viste le circostanze, si sarebbe potuto trasformare anche in un omicidio. La polizia è arrivata immediatamente sul posto e i proprietari di Uma stanno preparando con i legali la denuncia che sarà depositata in queste ore. Le associazioni animaliste allertate esprimono solidarietà alla famiglia di Uma e, a fronte di questa ennesima vittima della caccia, sottolineano come una distanza di 150 metri dalle abitazioni non si può considerare sicura e rimarcano la necessità ormai irrimandabile di vietare la caccia vicino ai centri abitati, di regolamentare in modo più restrittivo i calendari venatori e i giorni consentiti”, si legge nel comunicato.

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