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Catania, esplode una palazzina per una fuga di gas: tre vittime, due sono vigili del fuoco

Esplode una palazzina a Catania per una fuga di gas, tre morti

E’ di 3 morti, tra cui 2 vigili del fuoco, il bilancio dell’esplosione avvenuta ieri sera a Catania in un edificio della centrale via Garibaldi. Altri due pompieri sono rimasti gravemente feriti.

La persona deceduta nell’abitazione sarebbe un sessantenne che viveva nella palazzina e che lavorava come venditore e riparatore di biciclette. Sarebbe suo il corpo carbonizzato trovato in via Sacchero a Catania, dove viveva in affitto. Nello stesso palazzo aveva casa e negozio.

L’esplosione, dovuta probabilmente ad una fuga di gas, si sarebbe verificata al piano terra di una palazzina in via Sacchero. Secondo le prime informazioni giunte nella serata di ieri, la squadra dei vigili del fuoco sarebbe stata chiamata per una fuga di gas e, una volta arrivata in zona, avrebbe tentato di aprire una porta utilizzando una motosega per tagliare il catenaccio. Quando però l’attrezzo avrebbe toccato la catena, la scintilla ha innescato l’esplosione che ha investito i vigili del fuoco. I sopralluoghi di questa mattina, invece, accertano che l’esplosione è stata dall’interno verso l’esterno, come dimostra anche la porta d’ingresso, che la deflagrazione ha fatto volare per alcuni metri prima che cadessero su un’auto parcheggiata. C’è infatti il “giallo” di Giuseppe Longo, il 75enne abitante al piano terra della palazzina, dove riparava biciclette, che avrebbe chiamato i pompieri per una fuga di gas poi non ha aperto la porta, poi deceduto. Probabilmente nel frattempo ha avuto un malore o è svenuto per le esalazioni e quindi non ha potuto aprire ai soccorsi. Ma non si esclude neppure la tesi del suicidio.

Un vicino ricorda che “un ragazzo che si era fatto aggiustare la bici diceva che quell’uomo si lamentava perché era malato. Il dottore gli aveva dato pochi giorni di vita. Diceva ‘che campo a fare”.

Il boato è stato fortissimo, racconta un negoziante della zona: “Una bomba, sembrava un’attentato…ho pensato a una bomba violenta, ho avuto una grande paura”.

“Ho pensato di morire – racconta un giovane che lavora in un negozio – lo spostamento d’aria è stato così forte che ho temuto che le mura mi crollassero addosso da un momento all’altro”.

 

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