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Indonesia, pagina Instagram creata per acquistare e vendere bambini

Pagina Instagram creata per acquistare e vendere bambini:

La polizia indonesiana ha scoperto un racket sulla compra-vendita di bambini e ha arrestato quattro persone. La banda utilizzava una pagina Instagram creata per acquistare e vendere bambini.

Tra loro, un uomo di 29 anni di Sidoarjo, che era quello che presumibilmente gestiva i conti, e una donna di 22 anni di Surabaya, che pare avesse messo in vendita suo figlio sulla piattaforma.

In manette anche due uomini di Bali: un ostetrico, diventato mediatore, e un potenziale acquirente, come ha confermato al Guardian il portavoce della polizia di East Java, Frans Barung Mangera

Secondo la ricostruzione, la polizia ha sventato una compravendita programmata nella città di Surabaya il 3 ottobre, durante la quale la donna di 22 anni avrebbe voluto vendere il suo bambino per 15 milioni di rupie (circa 850 euro).

Gli agenti hanno sequestrato i telefoni cellulari con cui venivano scambiati i messaggi sulle vendite, un finto documento di adozione e contanti. Secondo le leggi sulla protezione dell’infanzia in Indonesia, le persone arrestate rischiano una pena massima di 15 anni.

L’account Instagram parlava di promozione del «benessere della famiglia» e si proponeva come «soluzione ai problemi familiari». Veniva presentato come una «piattaforma di consulenza», soprattutto per giovani donne non sposate e incinte, un tabù sociale nell’Indonesia musulmana.

Nell’account, in cui erano state postate alcune foto di donne in gravidanza, di neonati e di ecografie prenatali, venivano anche raccontate storie di madri che avevano deciso di dare in adozione i loro bambini per ragioni economiche.

L’account, che aveva oltre 700 follower, è rimasto attivo per poco più di un anno. Nel post più recente, datato 15 settembre, compare una foto sgranata in bianco e nero di un bambino chiamato «C86», «maschio, nato da un mese, musulmano».

Gli utenti interessati potevano contattare gli amministratori tramite il numero WhatsApp. Secondo il portavoce della polizia, attraverso la pagina, almeno tre bambini sarebbero stati venduti.

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