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Ziliani scrive a Sconcerti: “Perché taci quel che sai?”

Ziliani scrive a Sconcerti sull’edizione odierna de ‘Il Fatto Quotidiano’:

“Caro Mario Sconcerti, tu che sei stato – e sei – un punto di riferimento per tutti i giornalisti sportivi (negli Anni 80 hai diretto lo sport di Repubblica, poi Il Corriere dello Sport, sei stato opinionista per Sky, Rai e Mediaset e oggi sei prima firma del Corriere della Sera), potresti per favore spiegarci perché coinvolgi tutti noi colleghi in quel che scrivi, quando devi giustificarti di quel che scrivi?

Come in quel passo scritto all’ indomani dell’ eliminazione della Juventus in Champions per mano dell’ Ajax? “Era quasi chiaro dovesse finire così – hai scritto -, credo lo sapesse anche Allegri, anche l’ ultimo dei giornalisti, ma nessuno ha avuto il coraggio di dirlo. E poi, in fondo, perchè dirlo?”. Te lo chiediamo perché, facendo questo mestiere da più di 40 anni, non ci è chiaro, tanto per cominciare, come un giornalista cui appaia evidente il profilarsi di un certo evento, di qualunque cosa si tratti, non debba avere il coraggio di dirlo; non trovi un motivo valido per farlo.

A noi, tornando a Juve-Ajax 1-2, non pare affatto che prima della doppia sfida fosse chiaro a tutti, anche all’ ultimo dei giornalisti, che “dovesse finire così”: coi ragazzini dell’ Ajax che prendono a pallate i campioni della Juve. Tu, che nel nostro orticello sei un’ indiscussa autorità, intervistato da calciomercato.com dichiarasti: “Di un bel bambino a Firenze si dice che è bellino, il massimo dei complimenti. Ecco, per me l’ Ajax è bellino. Ma la Juventus è nettamente più forte e nel calcio vincono quelli forti, non quelli belli”.

Giudizio netto. Come netto fu il giudizio che desti della Juventus prima della finale-Champions 2017 contro il Real (“Una squadra completa, che ha più calcio del Real”), che ti portò a elaborare concetti temerari come “Temo che Cristiano Ronaldo a Torino farebbe o il tornante o la riserva”, forse un po’ spericolati: il Real infatti, pur non disponendo del calcio di Allegri “barocco, metà elementare e metà impossibile, non melodrammatico ma virile, con ampi tratti neoclassici”, si arrangiò con quel che passava il convento, il calcio terra-terra di Zidane, e rifilò alla Juve 4 gol di cui 2 segnati proprio da Ronaldo.

Che guarda caso dopo un anno passò davvero in forza alla Juve, dove trovò i tre attaccanti da te giudicati “i migliori d’ Europa”, a cominciare da Dybala, “un giocatore che non esiste altrove”, per proseguire con Higuain e arrivare alla “vera invenzione dell’allenatore, Mandzukic alla Pogba”. Beh, CR7 non finì affatto col fare “il tornante o la riserva”, ma fece vendere Higuain seduta stante, segnò sette volte i gol di Mandzukic e ridusse Dybala a nano da giardino buono per le partite col Sassuolo.

“La mia impressione a caldo – hai scritto dopo Juve-Ajax – è che finisca un’epoca”. Quale, di grazia? La sola epoca che il calcio ricorderà a noi pare quella del Real Madrid capace di vincere 3 Champions consecutive – addirittura 4 nelle ultime 5 stagioni – portando il suo miglior giocatore a conquistare 4 Palloni d’ Oro in 5 anni. Dell’epoca juventina ti sei accorto soltanto tu. E anche se non c’è più Sturaro, che come tu dicesti a TMW Radio “vale i grandi d’Europa” (sic), chissà che il domani non si apra radioso davanti a tutti noi: a te, nostra guida e bussola, e a noi, gli ultimi dei giornalisti. Che però oggi umilmente ti supplichiamo: per favore Mario, d’ora in poi, parla per te. Preferiamo”.

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