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Rocco Siffredi, 25 anni di matrimonio: “La cosa più importante in un rapporto è soprattutto una…”

Rocco Siffredi, 25 anni di matrimonio. L’intervista rilasciata dal periodico ai microfoni di ‘Novella 2000’

Rocco Siffredi, 25 anni di matrimonio. L’intervista rilasciata dal periodico ai microfoni di ‘Novella 2000’

Rocco, che tipo di celebrazione state organizzando lei e Rosa?
«Sono i venticinque anni del nostro matrimonio: è un grande risultato e abbiamo deciso di festeggiare come si deve. Siccome mia moglie è estremamente romantica, il minimo che posso fare per lei è organizzarle una festa strepitosa, con la famiglia, i figli e gli amici di tutta la vita. Praticamente è una cerimonia privata, una festa intima che faremo da noi a Budapest. Sarà un party privato, a fine estate e all’ aperto, dove di solito giro: nei Siffredi Studios».

A Budapest, dove vi siete sposati nel 1994, giusto?
«Sì, ma il luogo non è importante. Per il semplice motivo che la cosa veramente importante è rivivere questo momento, ancora e insieme. E probabilmente con gli stessi abiti! Mia moglie è più dell’ idea di farsi un abito nuovo, invece io mi rimetto lo stesso identico abito di 25 anni fa, una sorta di ritorno al passato».

Rocco cosa le manca quando è lontano da Rosa?
«Mi mancano il suo affetto e la sua presenza, soprattutto la sera, quando vado a dormire, o la mattina quando mi sveglio. Se devo andare a letto da solo e alzarmi da solo, per esempio se sono in hotel, in viaggio per lavoro… questa è davvero la parte più brutta, dove sento che Rosa mi manca tanto».

E ancora: «Poi mia moglie mi manca anche durante la giornata, ma è diverso: ci sentiamo spesso: videochiamate e videocamere avvicinano. Ma il risveglio senza Rosa, a me pesa. Una bella cosa che mia moglie mi ha dato è che ancora, dopo 25 anni, mi sveglio e averla al mio fianco è appagante: la sua mano, il suo braccio, il suo odore, è difficile descrivere la sensazione… ma è addirittura più intensa di prima. E credo la causa sia proprio perché tra noi due c’ è un affetto molto forte».

Come si raggiunge un’ intesa come la vostra?
«È il risultato di una vita intera: lei è la donna che amo, che stimo, che rispetto, che mi ha dato veramente tanto: una famiglia, la sicurezza e il rispetto. Anche per me stesso. Mia moglie mi ha solo dato. E tanto. Per questo, in un periodo della mia vita, ero un po’ in crisi: ero convinto che probabilmente non ero riuscito a darle abbastanza. Oggi mi sono liberato, soprattutto grazie a lei, di queste paturnie mentali».

Come si riesce a compiere il lungo viaggio della vita in piena sintonia con la propria compagna?
«A me fanno ridere quegli uomini che cadono dal cielo e dicono: “mia moglie mi ha lasciato, mia moglie aveva un altro e non mi sono accorto di nulla”. Se non ti sei accorto di nulla, vuol dire che non sei stato abbastanza attento verso tua moglie! Questa è la verità: la cosa più importante di un rapporto è l’ attenzione. Occorre capire in tempo le situazioni che cambiano, non puoi arrivare quando il dado è tratto».

«Di solito sono gli uomini egoisti che fanno questa fine: quelli che non si curano delle piccole attenzioni verso la partner, perché magari sono concentrati sulla carriera, sul lavoro, su altri interessi. E che per questo dimenticano di prestare attenzione alla propria compagna e si dimenticano di dedicarle attenzioni. Una cosa piccola, più un’ altra cosa piccola, diventano due cose. E occupano già spazio. E poi diventano tre. E poi quattro e via dicendo. Alla fine la tua compagna prende il volo e tu non capisci più niente. Le piccole attenzioni non sono importanti: sono importantissime. Sono più importanti dell’ atto sessuale in sé».

C’ è qualche coppia che può essere d’ ispirazione per il vostro rapporto?
«Sandra Mondaini e Raimondo Vianello potrebbe calzare. O almeno lo spero! Erano una coppia fantastica e simpaticissima, lavoravano insieme e vivevano in simbiosi. Si volevano molto bene e si vedeva. Si sono anche spenti, quasi insieme. Loro forse rappresentano un buon esempio, a ciò cui spero di poter ambire: complicità, divertimento, comprensione. Perché una coppia non scoppi, ci vuole un grande livello di comprensione e tolleranza, da parte di tutti e due i componenti. Mia moglie non è gelosa del sesso con le altre, ma può essere invece molto gelosa se lavoro nel weekend».

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