Rischio tumore non è uguale per tutti i fumatori: arriva il test prevenzione che può anticipare la diagnosi medica che a volte arriva tempo dopo
Il rischio tumore non è uguale per tutti i fumatori. Il Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica di INT di Milano, Ugo Pastorino ha affermato che esiste una reale differenza e prevenzione rispetto al cancro al polmone e ai più accaniti fumatori. In effetti, secondo lo studio effettuato da Pastorino insieme ad altri medici specializzati, ha portato alla nascita di due esami particolari che riscontrano o meno un eventuale tumore al polmone soprattutto per chi è stato ed è un fumatore forte.
Gli esami in questione sono una Tac spirale toracica a basso dosaggio di radiazioni (LDCT) e un test microRNA, i quali combinati, secondo quanto riportato da Ansa, possono cambiare il destino di forti fumatori e soggetti ad alto rischio di sviluppo del carcinoma polmonare.
Lo studio è stato supportato da Fondazione Airc ed è stato presentato alla 20ma Conferenza mondiale dell’International Association for the Study of Lung Center (IASLC) a Barcellona. Il BioMILD è stato condotto su circa 4.000 persone, arruolate all’inizio del 2013.
Il 70% dei partecipanti era costituito da forti fumatori – cioè consumatori in media di un pacchetto di sigarette al giorno per 30 anni – con un’età superiore ai 55 anni. Il restante 30% comprendeva volontari nella fascia d’età 50-55 anni, fumatori di 30 sigarette al giorno, sempre da almeno 30 anni.
Ugo Pastorino afferma: “I risultati ci hanno dato ragione perché sulla base degli esiti della TAC e del test miRNA siamo stati in grado per la prima volta di profilare il rischio di malattia e di definire che, a parità di esposizione, il rischio biologico è diverso”.
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