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Come difendere cani e gatti dai botti di Capodanno

Come difendere cani e gatti dai botti di Capodanno? Di seguito alcuni consigli per mettere al sicuro i vostri amici a quattro zampe la notte di S. Silvestro

Come difendere cani e gatti dai botti di Capodanno? Può darsi che qualche lettore abbia uno sbadiglio nel leggere del problema relativo ai fuochi artificiali e ai quattrozampe, segnatamente ai cani. Di come affrontare il problema dunque, ne abbiamo già parlato ma è giusto (repetita iuvant) tornare sull’ argomento se non altro perché tutti gli anni numerosi cani scappano, alcuni ci rimettono la pelle e rischiano, nella loro fuga terrorizzata, di provocare seri danni a chi incrocia la loro strada e li investe.

Quest’ anno si aggiunge un dato molto interessante che proviene da un’ indagine di Quattrozampeinfiera 2019. Gli italiani festeggiano il Capodanno con il loro animale d’ affezione. Oltre l’ 81% sceglie di passare l’ ultimo dell’ anno in casa con lui per due motivazioni. La prima (98%) perché viene considerato un membro della famiglia. La seconda (51%) proprio a causa dei botti. Quindi, la metà degli italiani sceglie (o è obbligata) a trascorrere in casa l’ ultimo dell’ anno cercando di calmare Fido a causa dei fuochi d’ artificio. Per fortuna, negli ultimi anni, crescono i comuni che emettono ordinanze in base alle quali, fuochi e botti sono vietati.

Sono oltre 1300 i comuni che quest’ anno, chi addirittura a partire prima di Natale, chi invece per Capodanno, vietano l’ uso dei fuochi d’ artificio, oltre che di quelli che volgarmente chiamiamo botti, ivi compresi quelli venduti legalmente. Considerando però che il numero di comuni in Italia sfiora gli 8000, la netta maggioranza permette ancora questa discutibile tipologia di festeggiamento che non mancherà di creare i soliti problemi, legati soprattutto ai botti illegali, quelli che si avvicinano pericolosamente alle bombe belliche.

Un dato interessante, emerso dall’ indagine, è che ben il 72% degli intervistati non usa rimedi antipanico per il proprio pet. Direi che questo giustifica il fatto di ribadire alcuni utili consigli per evitare al cane quella mezz’ ora di terrore. Tenete conto che il rumore che udite voi, provocato da un botto vicino, viene amplificato di decine di volte dal delicato apparato acustico del cane diventando veramente un maglio sui timpani. È necessario quindi prendere adeguati provvedimenti che, tutto sommato, non sono neanche così complicati, per attutire almeno il disagio.

Come difendere cani e gatti dai botti di Capodanno

In realtà i provvedimenti potrebbero essere presi dalle autorità e la tecnologia su questo ci verrebbe anche in aiuto. Negli Stati Uniti sono stati fatti diversi esperimenti per ottenere i «quiet fireworks» (fuochi d’ artificio silenziosi) e si sono raggiunti ottimi risultati.

A parte alcuni «fuochi» utilizzati in Giappone usando prodotti naturali, il vento e parecchia maestria, è necessario chiarire che i fuochi silenziosi non esistono, ma esistono i fuochi a ridotto rumore e vengono prodotti anche in Italia, dalla Setti Fireworks, come dimostra la cittadina di Collecchio (PR) che dal 2015 ha vietato i classici botti e ha scelto quelli a ridotto rumore che peraltro sono in grado di mantenere per un tempo maggiore, l’ iridescenza dei colori nel cielo notturno.

Per una volta abbiamo fatto gli apripista e questi strumenti d’ attrazione così amati vengono sempre più usati in Europa diminuendo nettamente l’ impatto, a volte devastante, su bambini, malati e animali. Per quanto riguarda i consigli, coccolare il cane e stargli vicino sussurrando parole di conforto serve a ben poco. La paura non passa.

Molto meglio (per il cane, non credo per voi) munirsi di un CD di musica tecno e diffonderlo ad alto volume poco prima degli scoppi oppure, nei casi più gravi, farsi ricettare dal veterinario una crema a base di Dexmedetomidina che si spalma all’ interno della guancia. Si tratta di un rimedio molto efficace e privo di particolari effetti collaterali, a parte la sonnolenza (voluta) che scompare nell’ arco di poche ore. Altrimenti, il rimedio migliore, rimane sempre la casa di buoni amici, in campagna (fonte: Il Giornale).

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