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Nancy Brilli: “In Lockdown ho fatto cose che non avrei mai immaginato. Credo che il ruolo della pazza mi verrebbe facile…”

Nancy Brilli in Lockdown e non solo, il racconto dell’attrice intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”

Nancy Brilli: “In Lockdown ho fatto cose che non avrei mai immaginato. Credo che il ruolo della pazza mi verrebbe facile…”. L’attrice è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino.

L’attrice ha raccontato alcuni aspetti del suo lockdown: “Non dormo mai! Normalmente dormo poco, poi in questo lockdown non ho dormito praticamente mai, alle quattro di mattina mi aggiravo per casa, portavo a passeggio il cane, ho fatto cose che non avrei mai immaginato. Ora va un po’ meglio, ma ci vuole ancora un po’ di tempo. Mi ero quasi abituata a non dormire ormai”.

Sul mondo dello spettacolo: “Si parla poco dei lavoratori dello spettacolo. Ci sto lavorando, non è possibile si siano dimenticati completamente di un settore come quello dello spettacolo dal vivo, dal teatro al circo e ai concerti. Non solo quelli delle star, ma anche quelli più piccoli. Questa categoria è stata dimenticata. Il teatro privato è come se non esistesse.

Ci sono trecentomila famiglie che stanno a spasso e che probabilmente ci staranno fino a dicembre. In questo mondo ci sono tantissime persone che vivono di stipendio, uno stipendio discontinuo, che va a periodi anche molto brevi. Ce lo siamo scelti questo mestiere, quindi va bene, ma un minimo di garanzia in un contesto così grave e imprevedibile, ci vuole”.

Ne siamo usciti migliori o peggiori? La risposta di Nancy Brilli. “Uguali a prima. Ho visto tante cose belle, all’inizio una cosa un po’ euforica di balconi, inni d’Italia, carina, che faceva un po’ sorridere, poi siamo in una tale situazione di emergenza che il rischio che si corre è che ognuno cerchi di salvarsi meglio che può.

Io so per esperienza diretta e accertata che aiutare il prossimo è sempre la cosa migliore, ma quando non hai da mangiare non so quanto puoi essere altruista. Spero che alla fine ci ritroveremo migliori, ma secondo me ci ritroveremo uguali”.

Nancy Brilli: “In Lockdown non siamo cambiati”

Sui ruoli che le piacerebbe interpretare. “Ce ne sono mille: non ho mai fatto la pazza, l’imperatrice e molte altre cose. Credo che il ruolo della pazza mi verrebbe facile. Mi piacerebbe fare un personaggio storico”.

Sull’arrivo della popolarità. “E’ arrivata dopo il primo spettacolo in teatro, che è stato ‘Se il tempo fosse un gambero’. Ho avuto la possibilità, credo quasi unica, di passare dall’essere niente a ritrovarmi protagonista insieme a Montesano. Ero al secondo anno di lavoro”.

Sui talent. “Sono pericolosi. Sono come dei corsi intensivi, è difficile che uno abbia quel tipo di attenzione sia mediatica che professionale. Ognuno di loro ha attorno una squadra che gli insegna qualcosa, è come se fossero delle iper scuole. Però c’è il rischio che sia per un momento e poi mai più.

Non avendo le basi, c’è il rischio di sparire. Ne ho visti tanti scomparire nel giro di poco. Escono dei talenti, ma i talenti vanno coltivati. Spesso invece vengono accalappiati da persone senza scrupoli che li sfruttano per un momento e poi non gli danno niente”.

Sul rapporto con i fan durante il lockdown. “Io sono sempre disponibile, è grazie alle persone che lavoro. Il successo prevede questa cosa e bisogna tenerne conto, sono le persone che ti fermano per strada o ti chiedono una foto che poi vengono a teatro, guardano un film o seguono una intervista. Non puoi fare che quando ti va bene contano e quando ti va male le ignori”.

Sui maniaci da social

“La mia percezione è che con il lockdown siano diminuiti vertiginosamente. Sono molte di più le persone tra virgolette normali che cercavano uno scambio. Mi sono fatta lunghe chiacchierate con degli sconosciuti che avevano bisogno di un po’ di compagnia. Persone che stavano da sole a casa. Ho usato i social così. I feticisti sono un po’ ritornati alla carica ora, ma a parte i devoti del 36, con il lockdown molti di quest simpatici perversi sono rimasti dietro le quinte.

Pensavo accadesse il contrario, invece è andata così, le persone avevano bisogno dei propri beniamini, perché ti danno un senso di casa. Ho risposto a tutti quelli che mi hanno scritto sui social, ho avuto il tempo di farlo, fuori lockdown era impossibile farlo. Spero di avergli tenuto un po’ di compagnia”.

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