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Spettacolo

Beatrice Venezi: “Amadeus un signore, Morgan ha una capacità sorprendente. E su Piero Pelù.. “

Beatrice Venezi su Amadeus e non solo, la direttrice d’orchestra si racconta in una intervista a ‘Il Giornale’

Beatrice Venezi: “Amadeus un signore, Morgan ha una capacità sorprendente. E su Piero Pelù…”. La direttrice d’orchestra parla della sua esperienza ad AmaSanremo in una intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Giornale’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Beatrice Venezi, direttrice d’orchestra chiamata a dirigere in tutto il mondo ma lontana dalla nicchia snob nella quale spesso si rintanano i musicisti classici, è nella giuria con Piero Pelù, Morgan e Luca Barbarossa.
«C’è un filo rosso che unisce il melodramma e la grande canzone d’autore che nei decenni è passata dal Festival».

Ma come mai è finita a valutare le nuove proposte del Festival di Sanremo?
«A dire il vero, non saprei proprio spiegare come mi abbiamo trovato. Forse il direttore di Raiuno, Coletta, ha seguito qualcuna delle mie interviste in Rai».

[…] Che cosa le ha dato più fastidio di questo nuovo panorama?
«Trovo eccessivo l’uso dell’autotune (l’effetto che modifica la voce, ndr). Può andare bene per chi fa rap o trap. Ma chi affronta la canzone italiana non può che usare la propria voce. E non può che avere una bella voce. Si deve saper cantare, insomma».

Oggi non sempre la si pensa così. Eppure è quasi ovvio.
«La qualità della voce deve restare una discriminante, se non altro perché Sanremo resta una competizione canora».

Spesso la cosiddetta «sperimentazione» maschera limiti oggettivi degli interpreti.
«In ogni caso preferisco i ragazzi che provano sul serio a sperimentare a quelli che seguono i cliché e non portano idee innovative».

Spesso si crede però che la «sperimentazione» allontani il grande pubblico.
«Io penso che non si debba mai sottovalutare il pubblico».

Beatrice Venezi: “Amadeus un signore”

Ad AmaSanremo ha conosciuto il padrone di casa, Amadeus.
«Un vero signore. Quando ci siamo conosciuti mi ha detto che si parla spesso di valorizzare i giovani ma poi alle parole non seguono i fatti. Lui invece ce la mette tutta».

In giuria con lei ha trovato il rocker Piero Pelù. Praticamente il diavolo e l’acqua santa.
(Ride, ndr) «In realtà il nostro trait d’union è sua moglie, anche lei direttore d’orchestra… Abbiamo spesso punti di vista diversi, ma mi sono anche trovata d’accordo con lui».

C’è anche Morgan.
«Ha una sterminata cultura musicale e una capacità di analisi davvero sorprendente. Ha del geniale, insomma. Una volta, in albergo, ho assistito e partecipato a una discussione tra lui e Arisa, che era veramente divertente e particolare».

E Luca Barbarossa?
«È estremamente elegante. Ma soprattutto ha la vocazione di padre nei confronti di questi ragazzi che vengono a farci ascoltare le proprie canzoni. Anche con loro lui è stato sempre un vero signore».

Scusi, Beatrice Venezi, e se a questo punto la chiamassero anche nel cast del Festival di Sanremo?
«Per me sarebbe un grande onore. Sarebbe una consacrazione nell’immaginario popolare che il Festival di Sanremo ha sempre custodito e contribuito a creare».

[…] A proposito, la pandemia avrà fermato anche lei.
«Eh sì, avrei dovuto dirigere in Argentina e Brasile, ma non è stato possibile. A dicembre probabilmente tornerò sul podio a Milano e a Napoli. A gennaio poi dovrei essere in Francia e poi a Londra. Ma vedremo».

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