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Spettacolo

Diodato: “Il 2020 è stato meraviglioso. Io tarantino doc nato per caso ad Aosta. I buoni propositi per il 2021”

Per Antonio Diodato il 2020 è stato meraviglioso: l’intervista a ‘TV Sorrisi e canzoni’

Diodato: “Il 2020 è stato meraviglioso. Io tarantino doc nato per caso ad Aosta. I buoni propositi per il 2021”. Il cantante si racconta in una intervista rilasciata a ‘TV Sorrisi e canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Quest’anno sul petto non ha più spazio: è pieno di stellette, a cominciare dalla vittoria al Festival di Sanremo, poi David di Donatello, Nastro d’argento, Mtv Europe Music Award e ora il Telegatto.
«Il 2020 è stato meraviglioso professionalmente: è il massimo che un artista possa fare in un anno. Anzi. A pensarci potrebbero pure essere i premi di una carriera intera».

È andato controcorrente: per la maggioranza delle persone il 2020 è un anno da dimenticare…
«Non c’è dubbio. Dal punto di vista umano è stato “straordinario”, nel senso di fuori dall’ordinario. La musica ancora una volta mi ha salvato, perché anche nei momenti più difficili è riuscita a farmi sentire libero».

[…] La conosciamo come tarantino doc, ma è nato ad Aosta.
«I miei erano in viaggio, mia madre era incinta di nove mesi e non si è preoccupata. Ha pensato: “Facciamolo nascere dove capita”. E le si sono rotte le acque ad Aosta».

E poi?
«Poi siamo andati via. Quando ero bambino eravamo sempre in giro a causa del lavoro di papà, commerciante di abbigliamento all’ingrosso, ma ad Aosta non ci ero mai tornato. Ho pensato: “Deve essere la musica a riportarmici”. E ci sono tornato con il tour di questa estate. Ho suonato a 2.000 metri, tra le montagne: che meraviglioso senso di libertà!».

Diodato: “Il 2020 è stato meraviglioso personalmente”

[…] È cresciuto a Taranto, è legato a quella città?
«L’ho respirata fin dai racconti di mio nonno. Era pescatore e mi affascinava quando parlava delle uscite in mare per andare a lavorare, e poi c’erano quelle della domenica con la famiglia: imbarcava moglie e gli otto figli, tra cui mia mamma, li portava al largo e li buttava in mare per insegnare loro a nuotare… Siamo sempre stati una splendida famiglia, numerosa e unitissima, io sono cresciuto con i miei cugini, ricordo che nel periodo delle Feste eravamo una quarantina».

[…] E la musica quando è arrivata nella sua vita?
«Da bambino ho ricevuto in regalo degli strumenti giocattolo. C’era anche un minuscolo piano che uso ancora nei tour! Alle elementari suonavo la “diamonica”, il piccolo piano a fiato, quello che si suona con il tubicino. Ho capito subito che mi piaceva. Poi alle medie ho scelto una scuola con indirizzo musicale. All’esame iniziale, per capire le attitudini di ciascuno, arrivai primo e mi consigliarono il violino».

[…] Come sono stati i suoi inizi?
«Misi su una band cercando i musicisti su “Porta Portese” (un giornale di annunci, ndr). Suonavamo ai matrimoni, alle feste. Intanto facevo la comparsa al cinema e in una serie tv, “Compagni di scuola” (con Massimo Lopez, Riccardo Scamarcio, Cristiana Capotondi, ndr) perché si guadagnava bene. Poi lavoravo come cameriere in un pub a San Lorenzo. È stato il periodo della gavetta, del suonare in ogni situazione: ho imparato a stare su un palco. E non sono più sceso (ride)».

[…] Allora passiamo ai buoni propositi per il 2021.
«Spero che tutto quello che abbiamo vissuto quest’anno ci aiuti, a cominciare dal 2021, a occuparci del nostro rapporto con il pianeta, con ciò che ci circonda. Il desiderio comune è di poter tornare a una normalità, ma quella che vivevamo prima non era una normalità: questo deve essere sempre più chiaro».

E i buoni propositi per il 2021 che poi erano anche quelli del 2020, del 2019 e del 2018…?
«Certo! Ce n’è uno che si ripete ma che rimane sempre un buon proposito. L’anno prossimo mi allenerò tutti i giorni, farò tanto sport, mangerò sano, con tanta frutta e verdura, berrò solo acqua, raramente un bicchiere di vino. E solo rarissimamente aggiungerò un gin tonic».

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