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Turismo boom a Napoli, Le Monde: “È la nuova Barcellona ma città sottratta alle classi medie”

Turismo boom a Napoli, Le Monde: “È la nuova Barcellona ma città sottratta alle classi medie”. Il turismo boom a Napoli arriva fino in Francia, dove il quotidiano Le Monde piazza il capoluogo partenopeo sulla prima pagina dell’edizione dello scorso lunedì, 17 luglio, lanciando un allarme (?): “Napoli, il timore di una seconda Barcellona”. Così il quotidiano pubblica con una chiave di lettura negativa il risultato di una crescita strepitosa.

E ancora: “Un simbolo dell’esplosione del turismo e della gentrificazione che sta travolgendo Napoli: i quartieri spagnoli, vicini al porto, dove fiorivano la prostituzione, il contrabbando e traffici vari, sono ormai saturi di bed and breakfast, negozi di souvenir, appartamenti in affitto su Airbnb. Parte degli abitanti teme di vedere la città diventare una seconda Barcellona, sottratta alle classi popolari, asettica e mercificata”, scrive Le Monde.

Tralasciando il nulla assoluto riferito allo “Spritz a portar via”, che secondo il quotidiano transalpino viene servito dai ristoratori napoletani come simbolo “dell’unità d’Italia dettata dai desideri espressi dai visitatori stranieri”, Le Monde si sofferma sui numeri senza dimenticare i più classici dei luoghi comuni: “l’esplosione del turismo con un numero di visitatori annuali passato da 3,2 milioni nel 2017 a 12 milioni nel 2022, per 3 milioni di abitanti, viene percepita, malgrado i rischi che comporta, come un rinascimento. Eclissa i brutti ricordi associati alla grave crisi dei rifiuti negli anni 2000 e alla violenza mafiosa raccontata in Gomorra, il libro best seller mondiale del giornalista Roberto Saviano (2006)”.

I numeri positivi che diventano negativi

Infine si parla dei turisti francesi che da tempo eleggono Napoli tra le loro destinazioni del cuore, anche per gli storici legami con la Francia. Il presidente Emmanuel Macron, ad esempio, ha espresso più volte il suo amore per il capoluogo campano, una città che gli ”è molto cara”, forse perchè è stato grazie al teatro di Eduardo de Filippo che conobbe la sua ex insegnante ed attuale moglie, Brigitte Macron, ai tempi di scuola. E poi l’arte, fino a dicembre è in corso a Parigi la rassegna ‘Naples à Paris’, Napoli a Parigi, con oltre settanta capolavori del Museo Capodimonte esposti al Museo del Louvre.

Insomma, il quotidiano parigino da una parte lancia l’allarme su una città sottratta alle classi medie, dall’altra indica i numeri record del turismo, riuscendo a trovare in essi tutti gli aspetti negativi. Le Monde cita Saviano, idolo del sentimento negativo contro Napoli, descritta probabilmente pensando a una città della Francia, dove raramente qualcuno viene lasciato indietro in termini di distribuzione delle risorse. Inoltre, non si considera che il riscatto di Napoli passa solo ed esclusivamente attraverso il lavoro dei napoletani, sistematicamente trattati da cittadini di Serie B dalle istituzioni nazionali (ormai il reddito di cittadinanza viene considerato tra le tradizioni partenopee da troppi italiani).

Gli aspetti non considerati

Evidentemente Le Monde non sa che il governo italiano spende meno della metà al Sud rispetto alle risorse destinate al Nord. I colleghi transalpini forse non sanno nemmeno che Lega e co stanno per votare l’autonomia differenziata che, di fatto, toglie ulteriori risorse destinate al meridione, allargando ulteriormente il gap. E non lo diciamo noi ma il Servizio del Bilancio del Senato, secondo cui l’Autonomia differenziata, se approvata, produrrebbe “una forte crescita del bilancio regionale ed un ridimensionamento di quello statale, col rischio di non riuscire a conservare i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) presso le Regioni non differenziate”. Inoltre, le Regioni “con bassi livelli di tributi erariali maturati nel proprio territorio, potrebbero avere maggiori difficoltà a finanziare, e dunque ad acquisire, le funzioni aggiuntive”.

Francamente preferiamo Napoli piena di turisti e i napoletani impegnati a soddisfarne le richieste. Per ulteriori problemi, visto che siamo solo all’alba di questo straordinario boom, ce ne occuperemo in seguito. I napoletani, a differenza di chiunque al mondo, hanno già dimostrato di saper far fronte a qualsiasi tipo di difficoltà. E non parliamo di maniche rimboccate imbracciando vanghe mentre si tiene la mano tesa verso fondi governativi, campagne social e raccolte fondi. Parliamo di inventiva e creatività, due aspetti sui quali i napoletani possono dare lezioni a chiunque, anche a Parigi.

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