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Mughini entra nella casa del Grande Fratello: “Non lo faccio solo per soldi, c’è un altro motivo”

Mughini entra nella casa del Grande Fratello: “Non lo faccio solo per soldi, c’è un altro motivo”. Ora è ufficiale, Giampiero Mughini entra nella casa del Grande Fratello, a confermare quella che finora era solo una indiscrezioni è lo stesso scrittore in una lunga intervista a ‘Il Corriere della Sera’. “Sì. Entro nella casa tra un paio di settimane. Senza cellulare e senza orologio”, ammette Giampiero Mughini parlando con Aldo Cazzullo del suo ingresso al Grande Fratello.

Nell’intervista il tifoso juventino parla anche della lite con il suo ex amico, Nanni Moretti, che ruppe un bicchierino da whiskey: “Nanni lo gettava in aria, lo faceva volteggiare, e lo riprendeva al volo. Prima volta: paf! Seconda volta: paf! Terza volta: crash! Ma non abbiamo certo rotto per questo, bensì per Compagni addio. Eppure, se oggi Nanni tornasse in casa mia, lo abbraccerei”.

Mughini annuncia che al Gf porterà la sua “salsa per condire quella pietanza” mentre rivela con onestà di fare tv non solo per soldi, ma anche per compiacere un certo narcisismo: “Il denaro è una motivazione importante, ma non certo la prima”, precisa. E il narcisismo? “Questa è già un’ipotesi più calzante. Ma il vero motivo è fare una cosa per la prima volta, rientrare nel giro, mettermi in gioco. E il pop, dal cinema al fumetto, per me è parte essenziale della vita”.

Magri e Vannacci

Poi le parole sul filosofo Lucio Magri: “Mi è sempre stato antipatico. Da quando ho saputo del suo suicidio, in una clinica svizzera, è per me un fratello”. E come Magri, ha conosciuto la depressione: “Sì. Fu un periodo in cui anche solo andare dal letto al bagno mi costava una fatica terribile. Pensavo di essere fuori da qualsiasi giro. Come ne sono uscito? Con le pillole. E con la consapevolezza che nella vita esiste il bianco ed esiste il nero”.

Lo scrittore racconta anche un gustoso aneddoto su Silvio Berlusconi, del quale dice di avere un ricordo buonissimo: “Ero in una sua tv quando qualche leccapiedi disse: il presidente Berlusconi ha vinto l’Oscar. Risposi che l’Oscar l’aveva vinto Salvatores, con un film prodotto da Berlusconi. Il giorno dopo lui mi telefonò per ringraziarmi di aver corretto quell’importuno. Era la prima volta che lo sentivo in vita mia”.

Quanto alla Schlein, ammette che non la voterà: “Nulla in lei mi suona, tranne qualche sillaba che mi ricorda tempi remotissimi. Se mi chiedessero di andare a cena con la Schlein o con Vannacci, sceglierei il generale”. Infine su Vannacci: “Non mi pare uno sciocco. Non per il libro, ma perché ha avuto un comando di uomini in zona di guerra”.

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