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Frank Matano: “Milano ha rovinato l’aperitivo a tutta Italia. Le Iene la mia palestra ma che fatica mantenermi”

Frank Matano: “Milano ha rovinato l’aperitivo a tutta Italia. Le Iene la mia palestra ma che fatica mantenermi”. Frank Matano su Milano, il nuovo spettacolo, e non solo, l’attore e comico casertano, 34 anni, ripercorre le tappe della sua carriera in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Correva l’anno 2008. Milano è/era sempre Milano.
«Già cara allora, almeno per me che avevo 19 anni e arrivavo da Caserta per imparare come si stava in una trasmissione tv».

La stanza a prezzo abbordabile non si trovava. E così Frank Matano ha alzato il telefono.
«Io qui non ci sto dentro, devo mollare».

Dall’altra parte Davide Parenti, autore televisivo, firma delle Iene.
«Si è impietosito e, generosissimo, mi ha offerto un posto a casa sua, non lontano dagli studi di Cologno Monzese. Poveretto: dovevo starci un mese, sono rimasto quattro anni…».

[…] Classe ‘89, cresciuto a Carinola con una lunga parentesi negli Stati Uniti, attore e volto tv, nella sua prima fase in città era un illustre semi-sconosciuto.
«Davide aveva visto i miei pezzi, mi aveva proposto di approfondire. Le Iene sono state la mia palestra. In quel momento, però, non andavo in video e quindi mantenermi era una fatica».

Frank Matano lo stagista?
«In pratica. Facevo esperienza».

Poi in video ci è arrivato: è rimasto a casa di Parenti?
«Nel giro di qualche mese ho fatto il salto tuttavia non sloggiavo. Erano gli inizi, poi è arrivato anche l’incarico di Sky: quanto tempo… Allora era ancora in costruzione a Rogoredo».

Primo ricordo di Milano?
«In viaggio da giù con l’espresso notturno, sei nello scompartimento, una scomodità assurda per ore e ore. Primo giro in Duomo: un vero turista. La città dei miei inizi: affezionatissimo anche se non ci vivo più».

Frank Matano: “Milano ha rovinato l’aperitivo a tutta Italia”

Ora torna in città con uno spettacolo che è un po’ Lol, un po’ Italia’s Got Talent, un po’ stand up…
«Si chiamerà Oversympathy, alla Santeria Toscana (17, 19, 26 maggio): cerchiamo comici e chi si vuole esibire si iscrive. Estrarrò da una scatola una decina di nomi a sera. Il pubblico sarà mezzo giudice delle esibizioni, l’altra metà io. Ci saranno con me grandi attori: non spoilero. Sarà divertente e una bella occasione per emergere».

Perché oggi ai giovani comici mancano occasioni?
«Il web è la piazza, solo che lì non basta il talento comico: sfonda chi ha già follower, chi è bravo in cose che sono altro rispetto allo stare su un palco (come fare i video). Oversympathy sarà una ribalta “classica”: basta essere sé stessi».

E a chi dice che i ragazzi hanno meno costanza nel fare gavetta cosa replica?
«Che dire così è una battuta da comico anni 90. I ragazzi, in generale, purtroppo vedono davanti a loro solo gavetta. Ammettiamolo che tanti contratti non sono dignitosi…».

[…] Che tipo di comici si aspetta di trovare a Milano?
«Amo la comicità del nord, più inglese e nichilista di quella esplosiva del sud. Mi aspetto di tutto: la città è ormai cosmopolita».

Ironia sul fatturare?
«Semmai il contrario: sai quanta gente fa finta di essere super impegnata…».

Cosa non le piace della città?
«Qui è nato l’aperitivo dove mangi di tutto e male a poco prezzo. Una moda nefasta scopiazzata da tutti…».

Adesso non costa più poco.
«Intanto la moda è partita: una rovina per tutta l’Italia».

È «nato» su YouTube: ha incontrato gli hater?
«Sì, mi dicono che non faccio ridere, a caso. L’anarchia è iniziata quando è stato permesso di mettere like ai commenti altrui. Tutto verrà regolamentato, spero. E allora sarà come fumare in aereo, che adesso ci pare assurdo: saremo quelli vissuti nell’era giurassica in cui tutti potevano blaterare tutto in ogni modo».

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