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Marijuana in gravidanza, gravi complicazioni anche solo respirare fumo passivo: la scoperta shock

Marijuana in gravidanza, gravi complicazioni anche solo respirare fumo passivo: la scoperta shock. Le donne incinte che usano marijuana o respirano fumo passivo hanno una probabilità fino a 1,5 volte maggiore di avere complicazioni durante la gravidanza. È quanto emerge da uno studio dell’Università dello Utah, secondo il quale anche soloo l’esposizione al fumo passivo aumenta significativamente il rischio di nati morti e di basso peso del feto alla nascita.

I ricercatori hanno anche scoperto un aumento del 30% del rischio di parto pretermine indotto dal punto di vista medico, di parto morto e di ipertensione correlata alla gravidanza nelle future mamme. Questo perché il tetraidrocannabinolo, noto anche come THC, e altre sostanze chimiche, passano al bambino attraverso la placenta della madre, che fornisce il nutrimento e l’ossigeno attraverso il cordone ombelicale.

I ricercatori hanno esaminato più campioni di urina di oltre 9.000 future mamme in tutto il paese per fornire una misurazione accurata dell’esposizione alla cannabis. Utilizzando le cartelle cliniche, hanno poi confrontato l’esposizione alla marijuana con le complicazioni subite dal bambino. È emerso che maggiore è la quantità di cannabis consumata, più alto è il rischio di esiti negativi per il feto. Questi includevano un basso peso alla nascita, che può aumentare il rischio di crescita inibita e sviluppo cognitivo, nonché di malattie croniche e obesità più avanti nella vita.

I rischi

Altri rischi includevano parto prematuro, nati morti e ipertensione correlata alla gravidanza nelle donne. Hanno scoperto che, nel complesso, il rischio aumentava di quasi il 30% in coloro che facevano uso di cannabis durante la gravidanza. Quando i ricercatori hanno esaminato i risultati individualmente, hanno riscontrato un aumento del 50% del rischio di basso peso alla nascita.

Stando ai risultati, pubblicati su JAMA, in alcuni casi di aborto spontaneo, o di parto morto, in cui la futura madre faceva uso di marijuana, possono essere giudicati colpevoli di “messa in pericolo chimico del feto”, con una pena fino a 99 anni.

Si aggiunge ai risultati esistenti, incluso un ampio studio condotto in Canada che ha scoperto che le donne incinte che fumano cannabis hanno un rischio maggiore del 70% di avere un bambino con un grave difetto congenito e un rischio maggiore del 15% di parto morto.

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