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Aumento del Preu, il settore dei Giochi nelle mani della Commissione Europea

Aumento del Preu, il settore dei Giochi nelle mani della Commissione Europea

Gli ultimi interventi governativi riferiti al settore del gioco pubblico, ed in particolare l’aumento della tassazione imposta sugli apparecchi da intrattenimento, hanno suscitato reazioni di malcontento tra gli addetti ai lavori, aziende, e operatori dell’industria.

Le nuove misure fiscali, oltre a significare per molti un ritorno al gioco illegale, non tutelano le imprese, determinano disparità di trattamento e potrebbero comportare il rischio della perdita di occupazione per i 40.000 lavoratori operanti nel settore degli apparecchi leciti da intrattenimento. Su tali presupposti si basa la segnalazione inviata alla Commissione Europea formulata per conto di un centinaio di imprese di gestione e controfirmata a sostegno dai dipendenti e collaboratori delle stesse, per un totale di circa 1.200 le firme raccolte.

Aumento delle Preu e Reddito di Cittadinanza. L’aumento del Preu ha messo in crisi e mina alla sopravvivenza di centinaia di piccole e medie imprese che si occupano della gestione di AWP/Slot da bar. Non solo, come evidenzia Giochidislots, oltre alla potenziale perdita di occupazione, potrebbe verificarsi una diminuzione della raccolta annuale e di conseguenza una riduzione degli introiti erariali. In tal modo, secondo la segnalazione, lo Stato rischia di non disporre delle coperture necessarie per rispondere ai requisiti previsti dal Reddito di cittadinanza e quota 100. La denuncia rivolta alla Commissione Europea mette inoltre in evidenza come la nuova normativa fiscale colpisca unicamente le imprese di gestione degli apparecchi AWP, ovvero quelli a piccola vincita. E ancora, lo smisurato aumento della tassazione PREU (ben 4 volte in 12 mesi), ha ridotto drasticamente la marginalità.

I temi della segnalazione all’UE. I temi affrontati nella segnalazione fanno riferimento alla violazione dei principi di uguaglianza, ragionevolezza, legittimo affidamento e certezza del diritto, concorrenza, imparzialità, buon andamento, trasparenza e proporzionalità; violazione degli artt. 12, 43 e 49 del Trattato UE, nonché degli artt. 101, 102,106 e 107 del Trattato sul funzionamento UE; violazione dei principi comunitari di uguaglianza, libertà di impresa, stabilimento, trasparenza, affidamento e irretroattività.

Per quanto concerne la violazione della libera circolazione dei beni e la mancata notifica delle regole tecniche contenute nel Decreto Dignità (LEGGE 9 agosto 2018, n. 96 ), la segnalazione è stata inviata alla Direzione Generale per il mercato interno, industria, imprenditoria e PMI. Alla Direzione Generale della Fiscalità e dell’Unione Doganale e alla DG Competition’s Antitrust, invece sono state segnalati gli aumenti della tassazione nella Legge Stabilità 2018 (Legge 30 dicembre 2018, n. 145) e l’ulteriore aumento retroattivo del PREU nel DL Reddito di cittadinanza e quota 100 (Decreto-Legge 28 gennaio 2019, n. 4).

Perplessità sulla tassazione del gioco erano già state espresse in passato dal Commissario europeo per gli affari economici Pierre Moscovici e dalla stessa Commissione Europea. Nell’opinione ufficiale di valutazione sul bilancio italiano consegnata alle autorità di Roma lunedì 16 novembre, il commissario Moscovici, al punto 9, ha messo in dubbio le ‘additional revenues from gaming’, ossia gli incassi aggiuntivi ottenuti dal gioco.

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