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Televisione

Francesca Fagnani: “Verità in tv è utopia. Il problema non sono le domande ma un altro”

Francesca Fagnani: “Verità in tv è utopia. Il problema non sono le domande ma un altro”. La conduttrice parla di ‘Belve’, la sua nuova trasmissione in onda da venerdì 14 maggio su Raidue  in una intervista a ‘Il Giornale’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Francesca, perché gli spettatori del secondo canale dovrebbero trovare più interessanti le sue interviste rispetto alle tante che sentiamo?
«Perché hanno un taglio diverso, una forte identità e uno stile preciso. L’intervista è un genere nobilissimo, ma spesso nei talk si vedono i politici che vogliono soltanto riproporre i loro slogan».

E qual è il suo stile?
«Prima di tutto intervistiamo solo le donne, tranne due uomini (uno sarà Marco Travaglio), ma è una provocazione: le quote rosa al contrario. E queste donne non sono necessariamente amabili, non viene l’attrice a promuovere il suo film, ma chi vuole stare al gioco, rispondere sinceramente alle domande».

Difficile essere sinceri in tv…
«È utopistico cercare la verità, ci accontentiamo della spontaneità. Se le persone accettano di parlare delle loro ombre e fragilità si rendono più autentiche ed entrano in empatia con il pubblico».

Francesca Fagnani: “Verità in tv è utopia”

E come si fa a portarle a essere autentiche?
«Ponendo tutte le domande in libertà, senza pudori o censure. Il problema non è quali domande fai, ma come le poni. Io cerco la vicinanza, stiamo sedute accanto, senza barriere e il botta e risposta si può trasformare in un match o in un dialogo rilassato».

Prossime pantere?
«Asia Argento, Sonia Bruganelli, Sabina Began, Virginia Raggi, Bianca Berlinguer, Laura Ravetto. La più difficile da affrontare sarà Anna Carrino, la moglie del boss dei Casalesi Francesco Bidognetti diventata collaboratrice di giustizia: la sua vita è stata segnata dal male e ha codici lontani dai nostri».

Lei si ritieni una belva?
«Per me belva è un complimento. Per cui non mi faccio i complimenti da sola…».

Cosa le resta dell’esperienza di Seconda linea, di cui è stata presentatrice, il talk di Raidue chiuso in breve tempo?
«Gli errori sono preziosi quanto i successi, ti danno modo di riflettere. Per fare una prima serata in un giorno affollato come il giovedì non bisogna essere frettolosi. Prima di partire si deve essere in grado di competere e avere chiaro l’obiettivo».

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