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Televisione

Gabriele Muccino: “A casa tutti bene 2? La tensione cresce. In futuro voglio abbandonare la mia comfort zone”

Gabriele Muccino: “A casa tutti bene 2? La tensione cresce. In futuro voglio abbandonare la mia comfort zone”. Gabriele Muccino su “A casa tutti bene 2″, il regista romano, 56 anni, parla della seconda stagione della serie in onda su Sky dal 5 maggio, in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Saranno 8 puntate tesissime che partono dal clamoroso finale che abbiamo vissuto nell’ultima puntata della prima stagione. Ma dove ci porterà questa nuova stagione?
«È l’evoluzione di tutti gli errori commessi dai personaggi della fiction fino a ora. Spesso si commettono errori semplicemente a causa di scelte che al momento ci sembrano giuste e poi ci portano in una direzione diversa da quella che volevamo. La serie è metaforicamente paragonabile a un effetto domino in cui la prima tessera è nella prima puntata della scorsa stagione: la perdita di 50.000 euro a poker genera una detonazione con complicanze, grovigli e intrecci violenti in cui tutti sono legati fra loro. La famiglia è un microcosmo che riflette tutte le dinamiche, migliori e peggiori della società. Uscire dalla famiglia è difficile ed entrarvi è complicato. In più, il fatto che i Ristuccia entrino in contatto con la malavita porta a una virata verso il crime ancora più impattante».

Nella seconda stagione ci sono nuovi personaggi.
«Sì, intervengono al posto di altri che avevano un po’ finito il loro senso. Ora ci sono altri personaggi che portano nuovi vettori drammaturgici. E poi c’è chi si evolve molto: per esempio alcuni riescono a spezzare quella catena che sembrava tirarli verso il basso, altri sono vittime delle loro azioni e vengono trascinati verso il baratro».

Gabriele Muccino: “A casa tutti bene 2? La tensione cresce”

Però vengono presentati esempi di speranza: Luana, Isabella, Beatrice, il piccolo Giovanni che sembra più maturo del padre Paolo…
«Sì, e sottolineerei la grande nobiltà d’animo in Sandro: la sua malattia lo avvicina a Dio. Ha una purezza che lo rende potentissimo. Forse è l’unico personaggio maschile che merita rispetto tra i protagonisti. Quanto alle donne, sono quasi tutte elementi positivi, Alba a parte. Mostrano che c’è possibilità di redenzione. Alla fine c’è un messaggio di speranza: fuori da quella famiglia il male si può evitare…».

Ma Muccino, che è l’autore, come consiglia di gustare questa serie? Pop corn o whisky…? Perché da quello che abbiamo visto in anteprima nei nuovi episodi la tensione sembra non calare mai…
«Anzi, la tensione cresce. Però io odio il popcorn… Credo comunque che sia una serie da seguire poco rilassati sul divano e più… sul bordo della sedia!».

E i suoi prossimi progetti?
«C’è un film che inizierò a girare a settembre. La sceneggiatura è pronta e siamo già ampiamente al lavoro. Però non aggiungo altro».

Ci tolga una curiosità: nella serie “Chiami il mio agente” ci sono molti personaggi del cinema legati a Sky. Vedremo un episodio anche con Muccino protagonista?
«Ah ah… Mi farebbe piacere!».

Non pensa mai a qualcosa di totalmente inatteso per il suo pubblico, chessò, un horror?
«Ma già in “A casa tutti bene” si vira verso luoghi oscuri dell’animo umano, luoghi nei quali io non mi ero mai addentrato. E per il futuro prevedo altre… virate acrobatiche. Voglio abbandonare la mia comfort zone».

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