Ruba 120mila euro al Manchester City, si paga il matrimonio e la fa franca: dovrà restituire solo 3mila euro. Una donna di Falkirk ha rubato più di 100.000 sterline (poco meno di 120mila euro) al Manchester City FC per pagare il suo matrimonio. E l’ha fatta anche franca. Si, perché è stata condannata a restituire solo 2.550 sterline (circa 3mila euro). Fiona Barclay, questo il nome della protagonista della vicenda, è stata incarcerata per frode lo scorso novembre.
La donna ha sottratto il denaro mentre lavorava come responsabile dello sviluppo aziendale presso il dipartimento dell’ospitalità del club campione d’Europa. Dopo essere stata catturata, la 34enne ha detto alla polizia di aver usato il denaro rubato per finanziare le sue nozze e per comprare “regali” a suo marito e alla sua famiglia. È stata rimproverata quando i contabili del club hanno segnalato una transazione sospetta dopo che era stato emesso un rimborso di £ 25.000.
L’ammissione e la condanna
Barclay è stata interrogata e ha ammesso di aver commesso un “errore” depositando 15mila sterline della somma sul proprio conto bancario, riporta il Manchester Evening News. Un’indagine completa è stata avviata da Man City, che ha scoperto che la dipendente aveva sottratto denaro da giugno 2019, per un totale di 104.000 sterline. Durante un’udienza sui proventi del crimine la scorsa settimana, le è stato ordinato di restituire 2550 sterline entro il 6 ottobre, come risarcimento direttamente al club.
All’epoca, la donna, che guadagnava fino a 30mila sterline l’anno, ha dovuto affrontare procedimenti disciplinari interni al club ed è stata licenziata nel marzo 2021. Successivamente si è dichiarata colpevole di reato di frode per abuso di posizione presso il Manchester Crown Court. Oggi ha un nuovo lavoro presso un’agenzia di viaggi. La 34enne ha anche provato a contattare il City per organizzare il rimborso del denaro che ha rubato, ma non ha avuto risposta dal club, riportano i media britannici. La donna, oltre al piccolo risarcimento, è stata condannata a 18 mesi di reclusione, che non sconterà in carcere.
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