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Veglia sulla padrona morta in casa da giorni: cagnolina non consente di avvicinarsi la corpo

Veglia sulla padrona morta in casa da giorni e non consente a nessuno di avvicinarsi al corpo della donna nonostante sia disidratata e denutrita da giorni di digiuno

Veglia sulla padrona morta in casa da giorni. È la storia di Zora, una cagnolina di sei anni, che per più di otto giorni non si è mossa da vicino al corpo senza vita della donna che l’ aveva adottata. La donna che aveva 74 anni, abitava in una villetta a Roseto degli Abruzzi. Lo riporta ‘Il Messaggero’.

Isorde Marianne Anne Liese Reinhard, questo il nome della donna, di nazionalità tedesca, che da anni viveva nella città rivierasca. Aveva adottato la cucciola dal canile pubblico di Atri due anni fa, dopo la perdita del marito. «Proprio per i suoi occhi dolci». Racconta, Gabriella Patruno, volontaria del canile e amica della defunta.

Sono stati alcuni vicini, ad allertare le forze dell’ ordine la mattina del 19 agosto scorso, quando da alcuni giorni la 74enne non si era vista in giro. Una squadra dei vigili del fuoco di Roseto per entrare hanno forzato una porta finestra del locale al piano terra della villetta.

Il corpo dell’ anziana era su una panca del soggiorno da qualche giorno, con Zora accanto. Forse stroncata da un malore, probabilmente un infarto, così come ha stabilito la ricognizione cadaverica. In casa nessun segno di effrazione né di presenze estranee.

Secondo il quotidiano, il medico intervenuto nella casa, non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Ma è a quel punto che sono iniziati i problemi. Si, perché è dovuto intervenire il canile del posto, perché Zora non consentiva a nessuno di avvicinarsi al corpo.

La cagnolina, che da oltre una settimana non mangiava né beveva, era gravemente disidratata e senza forze, tanto che non riusciva a reggersi in piedi. Eppure non ha mollato, e anzi non voleva staccarsi per nulla al mondo dalla donna con cui aveva trascorso gli ultimi due anni.

Le parole dell’ operatrice del canile intervenuta: “Mi si è stretto il cuore a vederlo in quelle condizioni. Ho calmato Zora e lo ha portato via: conoscevo già il cane perché era già stata nella nostra struttura. Anzi, Isorde lo aveva scelto proprio nella nostra struttura per via della sua indole particolarmente tranquilla”.

Nella tragedia, ecco una storia d’ amore incondizionato, di fedeltà. “Zora ora sta bene, anche se è triste. Purtroppo il canile di Atri è sovraffollato ed è stato costretto a rifiutare il cane. Ora è ospite a casa di una volontaria dell’ associazione “Qua la zampa”. Ma può tenerla solo per pochi giorni. Adesso ha bisogno di trovare una nuova famiglia che si prenderà cura di lei. Tra l’ altro è un bellissimo cane”, ha concluso la volontaria.

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