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Carmen Lasorella: “Poppe al vento? Bocca mi chiese scusa. Ho usato la strategia del cognome per anni”

Carmen Lasorella: “Poppe al vento? Bocca mi chiese scusa. Ho usato la strategia del cognome per anni”. Carmen Lasorella, le ‘poppe al vento’, gli esordi e non solo, la giornalista e conduttrice lucana, 68 anni, si racconta a cuore aperto in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Carmen Lasorella, lei è stata una delle più famose giornaliste televisive. Ma è vero che da ragazza tutto voleva fare tranne che la tv?
«Volevo scrivere. Oddio, i miei mi avrebbero voluto avvocato. Nata a Matera da una famiglia senza potere né blasone, la televisione è davvero arrivata per caso. Mi ero appena laureata in Legge quando la sede regionale lucana mi chiamò per presentare un premio letterario. È iniziato lì e non è stato facile».

Otto anni di precariato in Rai.
«Però otto anni belli. Senza l’esclusiva potevo fare altri lavori, ho fatto anche il procuratore legale. E comunque sono stata la prima giornalista in Rai ad andare in conduzione pur essendo precaria».

Antonio Ghirelli, il direttore del Tg2 dell’epoca, le disse: «Si’ ‘na bella guagliona e hai stoffa».
«So bene che il mio aspetto fisico mi ha aiutato. Però riflettiamo: erano gli Anni Ottanta, in tv pochissime erano le donne viste come “firme” e non piuttosto come intrattenitrici. Io, Lilli Gruber, Tiziana Ferrario e le altre cominciammo ad affermarci allora. Ghirelli vide le donne come protagoniste dell’informazione, fu un passo avanti. E poi io avevo una tattica, giocavo col cognome per ottenere interviste. Chiamavo la segreteria di un ministro e dicevo: “Mi passa il dottor Tal dei Tali? Sono la sorella. ” Ci cascavano quasi tutti. Solo il più furbo non la bevve, ma non dirò chi era».

Carmen Lasorella: “Ho usato la strategia del cognome per anni”

[…] oggi che una giornalista sia inviata in fronti caldi internazionali è normale, ma allora no.
«No, anzi. In quel caso per la prima volta una giornalista della Rai si affacciava su un teatro di crisi. Com’è comprensibile, gli ascolti del Tg2 si impennarono e lì avvenne una delle cose più spiacevoli della mia carriera. Giorgio Bocca, su Prima Comunicazione, scrisse un articolo intitolato “La tv dei cretini”, dicendo in sostanza che la gente guardava quel tg solo perché c’era una “con le poppe al vento”, testualmente. Fu un’offesa che non potevo ignorare e querelai il giornale».

Le scuse di Bocca furono una toppa peggio del buco, vero?
«Sì, perché mi scrisse un biglietto che recitava così: “Mia moglie e mia figlia mi dicono che ho esagerato. Credo che abbiano ragione”. Gli dissi che servivano scuse pubbliche e il mese dopo Prima Comunicazione uscì con un ampio pezzo dal titolo “Pubbliche scuse”. Con Bocca ci siamo anche rivisti e abbiamo sorriso di questo fatto, però vede, se in Italia alle soglie degli Anni 90 eravamo a questo livello, capisce quanto sia stato importante per me rompere quel soffitto di cristallo e fare, nel mio piccolo, qualcosa per le altre donne?».

[…] A volte pericoloso. Lei è scampata a un attentato a Mogadiscio.
«Il fuoco incrociato degli assalitori ci ha tenuti per mezz’ora in ostaggio dentro una Land Cruiser non lontano dall’aeroporto, il 9 febbraio del 1995. L’operatore Marcello Palmisano morì sotto i miei occhi. Fu uno choc».

Carmen Lasorella: “Poppe al vento? Bocca mi chiese scusa”

Lei lasciò allora il Tg2, fece altri programmi. Ma arrivò la chiamata di Berlusconi. Mentana stava rimpolpando il suo giovane Tg5.
«In Via dell’Anima eravamo io, Gianni Letta e il Cavaliere. Quando arrivò, Berlusconi mi disse: “Allora dottoressa è fatta, è dei nostri?”. Io risposi che avrei voluto più dettagli sul progetto e su che tipo di ruolo aspettarmi. Il Cavaliere rispose subito: “Va bene, ma le offro di più di quello che le hanno detto”. Alla fine poi non se ne fece nulla».

In seguito il suo rapporto con la Rai è stato complicato: cause per demansionamento, reintegri difficili. Lei è via dal 2019.
«Sì ma sono anche stata la prima presidente di RaiNet, corrispondente da Berlino e direttrice della sede di San Marino. Ho fatto tanto, diciamo che non sono “sparita”, come molti pensano, ma ho deciso di fare altro. Di prendermi il mio tempo, di pensare agli affetti, come mia madre che ha più di cento anni».

[…] E dopo un matrimonio finito, che lei stessa chiama «l’Errore», nella sua vita c’è William.
«Quando me ne sono andata da San Marino mi sono detta che mai più ci sarei tornata. Oggi con William abbiamo lì una casa. Il bello della vita è anche ritrovare quello che siamo convinti di avere perso».

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