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Spettacolo

Ricchi e Poveri: “Il primo provino andò male. Dopo la morte del figlio Franco Gatti non era più lo stesso. E su Sanremo…”

Ricchi e Poveri: “Il primo provino andò male. Dopo la morte del figlio Franco Gatti non era più lo stesso. E su Sanremo…”. Ricchi e Poveri sul primo provino e non solo, Angelo Sotgiu e Angela Brambati, rispettivamente 78 e 76 anni, raccontano un pezzo della loro carriera in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Terza giovinezza: era nelle attese prima di Sanremo?
Sotgiu: «Credevamo nel pezzo e in tutto il lavoro fatto con il team, ma siamo andati al Festival per divertirci».

[…] È vero che il primo a credere in voi fu De André?
Sotgiu: «Cantavamo sulle spiagge e ci chiamavamo Fama medium. Fama dalle iniziali dei nostri nomi, come gli Abba. Fabrizio ci invitò a casa sua e ci procurò un provino».
Brambati: «Diceva che, a differenza sua, eravamo allegri. Il provino andò male e lui commentò che non capivano un belin».

Quindi arrivò Califano…
Sotgiu: «Ci portò in Carosello per due o tre giorni di provini. Ci diede dei soldi con cui comprai mutande e profumo: eravamo squattrinati».
Brambati: «Califano pagava sempre. Eravamo in imbarazzo e una sera inventammo una scusa per non andare a cena con lui. Eravamo nella 600 di Franco a mangiare panini quando ci beccò… “Siete ricchi di spirito, ma poveri di tasca. E allora vi chiamerete Ricchi e Poveri”».

Da quartetto a trio, quindi in due: come si resiste?
Brambati: «Ci conosciamo da quando siamo bambini, c’è complicità, un bene pulito e fraterno, un altro tipo di amore».
Sotgiu: «All’inizio eravamo anche fidanzatini… Ora sono legatissime le nostre famiglie. Mio figlio Daniele a 6 anni diceva: mi sposerò quando troverò una come zia Angela».

Ricchi e Poveri: “Il primo provino andò male”

Litigate?
Sotgiu. «Ci mandiamo aff… ma poi passa tutto in fretta».
Brambati: «Lui capisce che soffro perché non parlo più, si avvicina e mi dà un bacino».

Sanremo: il più bello dei 13 cui avete partecipato?
Brambati: «Nel 1980 con “Sarà perché ti amo”. Era l’innovazione: il gruppo a tre, una canzone moderna e fresca».

Nonostante le polemiche per l’esclusione di Marina Occhiena che minacciò una causa per bloccarvi? Si parlò di corna…
Brambati: «Siamo andati avanti come treni».
Sotgiu: «Fu il successo che ci aprì le porte all’estero».

Anche in Russia… Come tanti altri di quell’epoca. Pupo si è schierato con Putin…
Brambati: «Preferiamo non parlare di politica, ma ci sono dei mostri e dei colpevoli».

Il mostro è Putin?
Sotgiu: «L’umanità tutta. Ci hanno offerto concerti in Russia, ma non ci andiamo. Ci andremo quando ci sarà la pace: uno show a Kiev e uno a Mosca».

Nel 2016 se ne è andato anche Franco «il baffo» Gatti
Brambati: «Dopo la tragedia del figlio perso, siamo andati avanti per tre anni ma lui non era più lo stesso».
Sotgiu: «Cantava con le lacrime agli occhi: ci disse di andare avanti da soli».

Non avete pensato di richiamare Marina?
Brambati: «No, ma non perché ho qualcosa contro di lei… con nessuno ci sarebbe la stessa complicità che ho con lui».

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