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Kekko dei Modà: “Tour estivo il più bello della mia vita, soprattutto per un motiv. Dopo Sanremo tante persone mi hanno ringraziato”

Kekko dei Modà: “Tour estivo il più bello della mia vita, soprattutto per un motiv. Dopo Sanremo tante persone mi hanno ringraziato”. Kekko dei Modà sul tour estivo e non solo, il cantante napoletano parla delle sensazioni positive dopo le esibizioni che hanno portato la band in giro per l’Italia in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Partiamo da quest’estate piena di concerti, come l’hai vissuta?
«Sono stati mesi meravigliosi! È stato un tour stupendo che ci ha portato dalla primavera fino ai primi giorni d’estate ad affrontare una sorta di terapia».

Spiegaci meglio.
«Dopo quello che ho passato negli ultimi anni, quando mi hanno chiesto di firmare per quaranta concerti, pensavo di non farcela. Mi sono detto “Arriverò al terzo e mi ricoverano”».

E invece è andata meglio del previsto.
«Si, assolutamente. Sono riuscito a godermi il palco, prima mi faceva stare molto male. Ero teso anche perché abbiamo portato in giro uno spettacolo diverso dal solito: con noi c’era l’orchestra, e poi ho aggiunto momenti parlati dove raccontavo aneddoti sulla nostra carriera. Non sapevo come l’avrebbe presa il pubblico».

A giudicare dalle foto sui social, direi molto bene.
«Posso dirlo? È stato il tour più bello della mia vita».

Kekko dei Modà: “Tour estivo il più bello della mia vita”

Quest’anno hai affrontato anche un altro tipo di palco, quello di Sanremo.
«Sapevo di avere una grande responsabilità, le mie parole potevano aiutare altre persone. La depressione è una malattia che ti fa vergognare, è difficile da esternare, però ho iniziato a sentirmi meglio quando ne ho iniziato a parlare con gli altri. E dopo Sanremo ho incontrato tante persone che mi hanno ringraziato».

In tutto questo, tua figlia ha avuto un ruolo importante.
«Una delle cose che più mi ha spronato è stato proprio il cercare di non deluderla, lei è perfettamente consapevole di quello che ho vissuto e che sto vivendo. Perché la depressione è una battaglia quotidiana, sta a noi decidere come e se affrontarla in base a come scegliamo di guardare la vita».

Sono in corso i festeggiamenti per i vent’anni dei Modà: dopo tutto questo tempo, come si riesce a stare insieme senza rischiare di perdersi?
«Il segreto credo sia nel rispetto reciproco delle parti. Ognuno ha sempre fatto quello che sapeva fare meglio, abbiamo avuto molto rispetto tra di noi e non abbiamo mai litigato».

Il 6 ottobre uscirà il nuovo singolo “Il foglietto col tuo nome”, ce ne parli?
«L’ho scritta qualche anno fa in un momento in cui stavo iniziando ad ammalarmi. Iniziavo a riempire questa soffitta di rimpianti, in realtà inventavo scuse per non affrontare determinate cose».

Il brano si apre con “Chiusa una porta, si apre un portone”: c’è stato un momento in cui hai pronunciato questa frase?
«Quando ci ritrovammo a piedi senza casa discografica, era il 2008. Qualche anno dopo uscì “Sono già solo”, da lì è partita la seconda vita dei Modà».

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